martedì 27 maggio 2014

Babà alla crema e marmellata di fragole e rabarbaro

È più forte di me: non riesco a proseguire col blog. La settimana scorsa avevo seriamente pensato di cancellare il blog. Non è più quell'angolino felice che era prima e rileggendo i post passati mi è scappata più di una lacrima. Una sorta di crisi di identità. Mia e del blog. Poi la mia saggia Mary mi ha fatto riflettere, come sempre, e ho capito che assecondarsi va bene, ma non quando si tratta di apatia. Basta poco per farmi trascinare giù, abbandonare i miei interessi. Sfizi, passioni e interessi sono una cosa seria :) Vanno coltivati con più impegno di un lavoro. Almeno per me.
E allora ti obblighi a rinfilare le scarpe da corsa, a incordare un lievitato a mano, a togliere la polvere dal kindle e a chiedere al Portoghese di avere pazienza, perché sai che puoi lasciarti alle spalle questo grigiore che ti ha investita.

E così sabato ho messo le mani in pasta, pensando che abbandonare l'MTC vuol dire abbandonare una grandissima scuola di cucina e perdere tante occasioni per imparare e mettermi alla prova. Insomma, io ho sempre bisogno di fare i compiti! :)
Le foto rispecchiano il mio umore nu poc scazzato! La smetterò di fare foto sfaticate, giuro!


Peccato aver deciso il giorno in cui mi è venuto un attacco di cervicale tremendo (non ho l'età....) e impastare a mano è stato un vero supplizio. Temo non si sia incordato a sufficienza e il babà non è venuto spugnoso come avrebbe dovuto (e si capisce dalla foto della fetta). Il risultato è stato comunque graditissimo (e spazzolatissimo). Ho cercato di non discostarmi troppo dalla tradizione, preferendo però una bagna analcolica (non ho l'età nemmeno per bere :D) e sostituendo le amarene con una marmellata di fragole e rabarbaro preparata da me qualche settimana fa e inaugurata per l'occasione.
Ne ho approfittato anche per provare la crema pasticcera preparata al microonde: ero in vena di esperimenti...

Spero che Antonietta, del blog la trappola golosa, non si risenta per questo babà non riuscitissimo: la colpa è assolutamente mia, perchè la sua ricetta è spiegata alla perfezione e non escludo di cimentarmi nuovamente: il babà è uno dei dolci preferiti dalla mamma, quindi alla sua prossima visita potrebbe trovarsene uno fatto dalle manine sante della sua figliola.
E tanti complimenti ad Antonietta per la sua vittoria del mese scorso: un post che è una pagina di storia, cultura e tradizione.

Riporto fedelmente la ricetta di Antonietta: non saprei spiegarla meglio.



















Per il babà

300 g di farina bio tipo 0 Manitoba
3 uova cat a grandi
100 g di burro
100 g di latte
25 g di zucchero
10 g di lievito di birra
½ cucchiaino di sale fino

Lievitino
Sciogliere il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastarli con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito.
Primo impasto
Versare in una ciotola il resto della farina (230 g), fare la fontana, versarci il lievitino e le tre uova. Impastare schiacciando ripetutamente nella mano l’impasto per amalgamare le uova e aggiungere un cucchiaio alla volta di latte per ammorbidirlo un po’, man mano che se ne senta la necessità, facendo attenzione a non renderlo molle; poi impastare energicamente, sbattendolo verso la ciotola per una decina di minuti. Coprire e lasciar lievitare per 80/90 minuti e comunque fino al raddoppio.
Secondo impasto
In una ciotolina lavorare il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g) e il sale. Aggiungerlo al primo impasto  una cucchiaiata alla volta facendo  assorbire bene  prima di aggiungere  la successiva. Lavorare per 5 minuti nella ciotola, poi ribaltare l’impasto su un piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo più volte per 15/20 minuti. Qui bisogna avere tenacia e resistenza perché questa è quella fase in cui è possibile ottenere un babà spugnoso e morbido, capace di assorbire e trattenere la bagna.
Quando inizierà a staccarsi dalle mani e piegandolo manterrà una forma tondeggiante, senza collassare e vedremo l’accennarsi di bolle d’aria il nostro impasto è pronto.
Per poterlo sistemare agevolmente nello stampo preventivamente imburrato, staccare dalla massa dei pezzi di pasta schiacciandoli con pollice e indice, come volessimo strozzarli, ottenendo così 6 palline.
Una volta completato il giro, con l’indice  sigillare gli spazi tra una pallina e l’altra, coprire con un telo umido e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa per 2 ore, fino a triplicare di volume.
Accendere il forno  a 220°, raggiunta la temperatura infornare, abbassare a 200° e cuocere per 25 minuti.
Dopo circa 10 minuti di cottura coprire con un foglio di alluminio, per evitare che la superficie scurisca.
A cottura ultimata lasciar intiepidire per 15 minuti e capovolgere il babà possibilmente in una ciotola larga e bassa. 

Per la bagna
1 lt di acqua
400 g di zucchero
1 limone
Versare l’acqua in una pentola, aggiungere lo zucchero e la scorza di limone, evitando accuratamente la parte bianca e lasciar sobbollire per 10 minuti.
Spegnere, lasciar intiepidire, passarlo attraverso un colino a maglie strette e versare sul babà ancora tiepido. Ogni 15/20 minuti, aiutandosi con un mestolino, raccogliere lo sciroppo sul fondo del babà e irrorarlo di nuovo. Continuare così finché non si presenta ben inzuppato e tratterrà lo sciroppo più a lungo, cedendolo sempre più lentamente. Adagiarlo su un piatto da portata, facendolo scivolare con molta attenzione.


Per la crema al microonde, senza glutine


500 gr di latte intero fresco
90 gr di tuorli d' uovo
75 gr di zucchero alla vaniglia (ovvero, conservato nel barattolo con le stecche di vaniglia)
50 gr di amido di mais
buccia di mezzo limone 

Mescolare in un contenitore adatto al microonde i tuorli e lo zucchero. Unire l'amido, incorporarlo bene, quindi versare il latte e amalgare bene il tutto. Aggiungere la buccia del limone e mettere in microonde a 700 W per 3 minuti, quindi mescolare e rimettere in microonde a 700 W, controllando  e rimestando ogni 30 secondi. A me in tutto sono occorsi 5 minuti. Rimuovere la buccia di limone, coprire con pellicola a contatto e far raffreddare. 

Per rifinire il babà

gelatina di pesche 
marmellata di fragole e rabarbaro

Mescolare due cucchiai di gelatina con un cucchiaio di acqua e far sciogliere (in microonde o a bagnomaria), quindi spennellarla sul babà.
Decorare con ciuffetti di crema e la marmellata.




venerdì 9 maggio 2014

Torta al rabarbaro con streusel


Visto che sono tornata?
Volevo pubblicare questo post da giorni, ma una simpatica influenza ed una simpaticissima sinusite mi hanno stesa. So che anche in Italia il clima non è un granché ma, fidatevi, qui è peggio.
Ok, non inizio a lamentarmi :) Anzi, guardiamo un lato positivo della Germania: il rabarbaro. Io l'ho visto sempre e solo su internet, poi arrivo qui e tempo due settimane lo ritrovo in tutti i supermercati. L'anno scorso, appena ho trovato casa, ho preparato la marmellata di rabarbaro. Così, senza averlo mai provato. Sulla fiducia. Come tutto quello che ho fatto lo scorso anno, in realtà, sulla fiducia.
E ho fatto bene a dargli fiducia: il rabarbaro ha un sapore asprigno e pungente che io adoro.
Pungente e asprigno come me, mi verrebbe da dire :)

E, secondo punto a favore della Germania, questa ricetta arriva da un libro che adoro: "Backen macht Freude", pubblicato per la prima volta negli anni '50 e da allora ristampato in continuazione. Un libro precisissimo, ti spiega tutto per filo e per segno. fantastico. Sarà che io ultimamente ho il cervello fuso, ma se non leggo "accendere il forno", sono capace di mettere la torta nel forno spento. Io oramai sono quella che la mattina non ricorda dove ha parcheggiato la macchina la sera prima. Sorvoliamo sul dramma del lunedì mattina,  con la macchina posteggiata il venerdì sera.... Calcolo sempre 10 minuti di anticipo per la caccia al tesoro!
Spero che la fase di rincoglionimento passi presto. Oppure dovrò iniziare a venire a lavoro in autobus: almeno la fermata è sempre lì....


Dicevamo, torta presa dal libro del Dr. Oetker (la versione, crucca e originale, della Cameo, che peró qui in Germania pubblica anche libri, riviste, etc) e leggermente modificata: prima di tutto perchè prevedeva le prugne nell'impasto ed io volevo un dolce al rabarbaro, ma facile e veloce.

Buonissima, più passano i giorni e più diventa buona :)

La smetterò di fare le foto con il telefono, ma... uno sforzo alla volta eh! :)










INGREDIENTI per uno stampo da 26 cm

Per la base

3 coste di rabarbaro
125 g farina
1 cucchiaino raso di lievito
100 g zucchero
2 uova M
125 g burro morbido
buccia grattugiata di un limone
pizzico di sale


Per lo streusel

150 g farina
100 g zucchero (ma alla prossima lo diminuisco di altri 20 g)
100 g burro fuso e raffreddato
pizzico di sale


Per la base:

Lavare e mondare il rabarbaro e tagliarlo a pezzi di circa 2 cm.
Setacciare la farina con il lievito in una ciotola, quindi unire tutti gli altri ingredienti e lavorare con le fruste elettriche per 2 minuti, fino ad ottenere un composto lucido.

Versare il composto nella teglia foderata di carta forno e cospargervi il rabarbaro.



Preparare lo streusel:
Setacciare la farina con il sale, unire lo zucchero e il burro fuso freddo e mescolare con le fruste elettriche fino ad ottenere uno sbriciolato della grandezza desiderata. Versare sul rabarbaro, in modo possibilmente uniforme.

Cuocere a 180° per circa 50 minuti, ma vale sempre la prova stecchino!




Visto che bel colore? Anche se qualcuno potrebbe scambiarla per cipolla di Tropea :)

Vi auguro un ottimo fine settimana, il mio sarà all'insegna della convalescenza. E del dolce far nulla!
Ciao!