venerdì 28 giugno 2013

Insalata per stomaci forti

Guardo le foto dell'insalata preparata qualche giorno fa e guardo la finestra: diluvia e ci sono 12°. Altro che insalata, qui ci vorrebbe una bella zuppa corroborante o un bel brasato!
Queste  giornate grigie deprimono alquanto, soprattutto se le trascorri andando in giro a destra e manca. Però poi all'improvviso la pioggia si interrompe, arriva il sole e la città assume un fascino irresistibile. In realtà lo stesso fascino lo ha esercitato appena sono arrivata, tra la pioggia, che aveva lasciato presto il posto al sole. Sole che sorge alle 5 del mattino e la mia stanza si riempie di luce,ed è bellissimo svegliarsi così, anche se sono le 5.
Io sono arrivata in questa città un po' per caso e un po' per ragione: si trova in un Land piuttosto ricco e qui si trova, per puro caso anche lei, mia cugina. Ma Colonia mi ha conquistata. E tanta era la paura di partire,perché, diciamocelo, è stata una sorta di decisione obbligata, dato che l'Italia non offre futuro o speranza, quanta, se non di più, è la voglia di rimanere. Per tutto quello che questa esperienza mi ha restituito: la fiducia, la forza, la serenità, e per qualcosa di nuovo che mi ha regalato.

E i giorni no ci sono e allora si cerca conforto tra le persone che sono disposte a dartelo pur senza conoscerti e allora capisci una volta di più che al posto di lamentarti dovresti guardare sempre con attenzione a quello che hai.


Ancora un'insalata per l'MTC, questa volta per stomaci forti :) A onor del vero ce ne sarebbe un'altra ma, sebbene buona, era impresentabile:l'ho impiattata in tutti i piatti che ho trovato in casa, nelle tazze, nei bicchieri, ma nulla, non rendeva! Non che questa sia una presentazione da oscar :D ma...questo passa il convento :D
E poi era buonissima :)


Valeriana
pane alle olive (preparato così, con le olive al posto del basilico)
schwarzwälder schinken (prosciutto crudo affumicato, ricorda un po' lo speck)
erba cipollina km0 ;)

salsa:
3 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di succo di limone
mezzo cucchiaino di senape media

Il giorno prima ho preparato il pane, in modo che diventasse più secco.


Lavare la valeriana, asciugarla con un tovagliolo di carta e separarne le foglie con le mani.
Scaldare in una padella antiaderente un paio di cucchiai di olio di oliva, quindi adagiarvi le fettine di prosciutto e farle rosolare da entrambi i lati.
Nella stessa padella, rosolare i cubetti di pane.

Sistemare le fettine di prosciutto in un piatto, quindi la valeriana ed i crostini di pane, quindi l'erba cipollina.




Per la salsa: mescolare insieme gli ingredienti.Versarla in una ciotolina e servirla insieme all'insalata.











Buon fine settimana a tutti!
E grazie a tutti per il sostegno :)








lunedì 17 giugno 2013

Insalate per la prova costume... dell'anno prossimo


Buon inizio settimana!
Come state? Io bene, sempre in attesa, sempre in cerca, sempre in movimento. E mi chiedo come ho potuto stare ferma, immobile, tanto a lungo. Ma evidentemente c'è un momento esatto in cui certe scelte diventano inevitabili, le stesse che il giorno prima sembravano tanto distanti.
Tutto questo movimento in realtà mi fa bene, mi prepara alla prova costume... Peccato sia stata rimandata all'estate prossima,dato che credo che non vedrò neanche un granello di sabbia quest'estate! Però gioco d'anticipo per l'estate prossima e allora c'ho preso gusto a insalatare per  l'MTC, dietro la proposto del vincitore di Maggio, Leonardo. Talmente tanto gusto che una terza insalata è in archivio e una quarta nella mia testa :)

Che poi si fa presto a dire insalata... Ora, provate ad immaginare la varietà di scelta che si trova qui nei supermercati: è tutto d'importazione (e va bè) ma pare che ste insalate siano arrivate a piedi! L'unico compromesso sono riuscita a raggiungerlo con la valeriana, tetesca di Cermania -stando all'etichetta, e che, comunque, è una delle mie preferite!
Siccome volevo aggiungere un tocco di km 0, ho utilizzato le erbe aromatiche, l'ultima delle mie manie!

Ovviamente la mia -ormai mitica- coinquilina giapponese non ha resistito all'impulso di fotografare tutto, e figuriamoci se non si è proposta per la prova assaggio!

Ed ecco le mie prime insalate, la prima con un ingrediente simbolo della Germania (no, non è la birra!) e la seconda che è partita come insalata tipica di casa mia, l'insalata di arance, che poi ho personalizzato a tal punto che a casa mia non la mangerebbero! Ma a che serve il consenso della mamma se è a più di 1000 km e,soprattutto, puoi contare sull'entusiasmo di Saki? :D
(specifico: non la mangerebbero perché sono troppo tradizionalisti e le fragole sono ammesse solo nella macedonia!)







1) Insalata di valeriana, zucchine con crostini di Bretzel aromatizzata alla menta


INGREDIENTI:

1 zucchina piuttosto grande
valeriana q.b.
1 bretzel

Per il condimento:

olio evo
succo di mezzo limone piccolo
4/5 foglie di menta

In un bicchiere versare 2/3 cucchiai di olio evo e alcune foglie di menta e lasciar insaporire per circa mezz'ora. Intanto lavare la zucchina, spuntarla alle estremità e tagliare una decina di fettine a rondelle, il resto a fettine, nel senso della lunghezza.
Diluire l'olio con un paio di cucchiai d'acqua e spennellarvi le zucchine, sistemarle sulla griglia del forno, con il lato unto verso l'alto, e infornare nel ripiano più alto: 10 minuti per le rondelle e 15 per le fettine.Tagliare le fettine in 2/3 pezzi,lasciandone qualcuna intera per cercare di presentare decentemente l'insalata (io sono una rapa in queste cose).
Tagliare il Bretzel a rondelle e tostarle per qualche minuto in una padella antiaderente, senza aggiungere nulla, lasciandone qualche pezzetto nature, così da creare delle consistenze diverse.

Lavare la valeriana, asciugarla delicatamente con dello scottex e separare le foglie con le mani.

Preparare il condimento: lasciar insaporire l'olio con delle foglie di menta, quindi unirvi un paio di cucchiaini di  succo di limone appena spremuto e mescolare bene (o agitare in un barattolino).

Appena prima di servirel'insalata, versare la valeriana e le zucchine in una ciotolina (io qui non ho proprio l'imbarazzo della scelta), mescolare bene, condire, unire i crostini di Bretzel e aggiungere qualche fogliolina di menta.


Io non ho aggiunto sale perché il bretzel ne è interamente ricoperto e l'ho trovata perfetta così. Anche la giapponese :D





2) Insalata di arance, valeriana, fragole, arachidi e semi di girasole


1 arancia e mezzo
5/6 fragole tagliate a rondelle
valeriana q.b.
qualche foglia di basilico
arachidi tostate non salate
semi di girasole

Per il condimento:

3 cucchiai di olio evo
succo di mezza arancia
5 gocce di salsa di soia

Lavare le arance con il bicarbonato (a meno che non siano bio) e tagliarle a fettine di circa1 cm.
Sistemarle su un piatto e ricoprirle con le foglie di valeriana (precendentemente lavata ed asciugata) separate a mano, le fragole, poche foglie di basilico spezzettate e una manciata generosa di arachidi. Condire con il dressing, preparato mescolando bene succo di mezza arancia, olio e salsa di soia, quindi versare i semi di girasole.






Buona settimana a tutti!
                                     Vale*





venerdì 14 giugno 2013

Focaccia di Reccolonia

Vi preoccupano i titoli dei miei post? :) Come darvi torto :)

Come state? Io bene, un po' provata dal tempo, forse: oggi ci sono la metà dei gradi di ieri ed è un tantino destabilizzante, ma a parte questo sto bene. Aspetto le risposte dei miei colloqui e continuo a cercare e intanto mi dedico ad alcune traduzioni. L'umore è sempre buono, qualche momento di scoramento c'è, ma è fisiologico e, soprattutto, passa in fretta. Si tratta solo di aspettare, avere pazienza... abwarten und Tee trinken, come mi ripete qualcuno :) E allora aspettiamo e nell'attesa mi godo questa nuova città, questa nuova vita, questa quotidianità che al momento è parecchio scombinata ma anche divertente.
E poi nei momenti di stress c'è sempre la cucina, e cosa c'è di meglio che impastare per riconciliarsi col mondo? Ammetto che mi mancano le mie riviste, i miei libri e allora copio più del solito dal web :D E poi trovo che sia davvero il modo migliore per ripagare gli sforzi che tutti noi (persino io col mio blog sgangherato!) compiamo per gestire le nostre cucine virtuali.
La focacci di oggi l'ho presa dal blog di Paola, del blog www.fairieskitchen.blogspot.it la vincitrice del contest non contest di Flavia: l'ho preparata per pranzo, con grande entusiasmo della mia coinquilina giapponese, che mi fotograva, riprendeva... Mi sono sentita una star! Ha anche chiamato la mamma via skype per farle vedere il nostro pranzo :D Quindi, Paola, sappi che la tua focaccia è internazionale e famosa!
Photo sponsored by Saki :)

La mia modifica riguarda per forza di cose il ripieno: lo stracchino qui non lo trovo e allora l'ho sostituito con del formaggio spalmabile cremoso e pannoso, ma con un retrogusto leggermente acidulo, simile a quello dello stracchino. Noi abbiamo apprezzato tantissimo ;)



Copio direttamente da Paola, qui Focaccia di Recco.




INGREDIENTI

350g farina
150ml acqua tiepida
15g lievito di birra
50ml olio extravergine d'oliva
300g di formaggio spalmabile
1/2 cucchiaino di sale


PREPARAZIONE


Mescolare la farina setacciata con il sale e fare una fontana. Porre al centro il lievito disciolto nell'acqua e l'olio e impastare. Quando si sarà formato l'impasto farlo lievitare per circa 2 ore. 
Dividere l'impasto in due metà e stendere due sfolgie sottili. Mettere la prima in una teglia imburrata e ricoprirla con lo stracchino tagliato a fette. Coprire con la seconda sfoglia, bucherellare e spennellare con olio. Cuocere in forno caldo a 250°C per circa 15/20 minuti.




Buon fine settimana :)

baci, 

       Vale*









venerdì 7 giugno 2013

Alla ricerca della... verità, ovvero: w la semplicità


No, non ho le manie di protagonismo, non penso di avere la verità in tasca, ma in questo mese e mezzo di novità, cambiamenti e tanto tempo a disposizione per me stessa, ho avuto modo di pensare, di mettermi alla prova, misurarmi con me stessa e capire che sono diversa da quel che credevo, né migliore né peggiore, solo diversa :)
Ho capito anche che le cose semplici sono le migliori, che se ci ricopriamo di sovrastrutture facciamo solo un gran casino e che la vita prepara dei piani che raramente coincidono con i nostri e noi possiamo solo provare ad essere... felici, no! autentici, veri!
Dobbiamo provare ad essere felici, è ovvio, e sono anche convinta che spesso dobbiamo solo cambiare la prospettiva per vedere le cose sotto una luce nuova e poter recuperare un po' di serenità. Ma gli ostacoli sono sempre tanti e allora l'unica cosa che resta da fare e che dipenda davvero da noi, è essere veri e perseguire la verità. Quella stessa verità che fa male, ma che dà un senso al dolore. E dà un senso ancora più profondo alle cose belle che arrivano, perché arrivano, è vero: avevate ragione voi :)


Anche da questo blog, che ha compiuto 2 anni, sono arrivate delle cose belle, vero Mary? Mary è la quintessenza dell'autenticità, è l'amica arrivata nel momento del bisogno per starmi vicina con dolcezza, fermezza e... verità. Perché noi ci siamo sempre dette tutto, ma non ce la siamo mai raccontata. Mary non mi ha mai indorato la pillola, perché di fronte a certi dolori si può solo restare in silenzio, o dire delle banalità. Da lei non ne ho mai sentita nessuna. La capacità che ha Mary di comprendermi nel profondi mi ha stupita dall'inizio e ogni tanto continua a farlo. 

E io volevo accorciare la distanza, solo geografica, che c'è tra noi e volevo farlo con qualcosa di semplice, essenziale ma fondamentale: il pane. L'esaltazione dell'essenzialità, nella sua accezione migliore. 
E volevo farlo di venerdì, perché è un giorno che lei aspetta sempre con ansia :)

Ti voglio bene Mary.


La ricetta del pane, ovviamente, è sua. Io l'ho solo modificata leggermente allungando la lievitazione (l'ho preparato la sera per la colazione dell'indomani) e arricchendolo con del basilico (qui in Germania ho comprato tutte le piantine aromatiche che ho trovato... fermatemi!). Io l'ho impastato con l'unico strumento che ho a disposizione qui: le mie mani. E affondare le mani nell'impasto del pane è davvero il massimo dell'autenticità, un gesto che si ripete da sempre, in qualunque parte del mondo, diverso eppure uguale. Come noi Mary, no? 

Mary, purtroppo la mia macchinetta è andata in vacanza con mia cugina e queste foto arrivano da un iphone e sono scattate da chi sai tu ;) Però direi che se l'è cavata, no? 






INGREDIENTI per un filoncino/ciabatta

250 g farina 0
 50 g farina integrale
mezzo cucchiaino raso di lievito disidratato
2 cucchiaini di miele (avevo solo zucchero in zollette)
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di olio evo
160 ml di acqua a temperatura ambiente
una manciata di foglie di basilico spezzate grossolanamente a mano

olio & farina integrale q.b. per la spolveratura finale


Versare in una ciotola capiente l'acqua, quindi le farine mescolate con il lievito ed iniziare a mescolare con la mano 'a cucchiaio'. Unire l'olio e il miele e continuare ad impastare un po', aggiungere il sale e il basilico, quindi impastare fino a quando la farina non avrà assorbito tutta l'acqua.
A questo punto: rovesciare l'impasto sul piano di lavoro infarinato ed impastarlo fino ad ottenere un panetto liscio ed elastico. Occorreranno diversi minuti, ma potete aiutarvi facendo cadere il composto dall'alto sul piano di lavoro: è rilassante, divertente, fa ridere la coinquilina giapponese (ammesso che ne abbiate una) e soprattutto... funziona! Rende subito l'impasto elastico ;)
Ungere abbondantemente una ciotola, versarvi il panetto e coprire (con coperchio o pellicola) e lasciar lievitare 1 ora a temperatura ambiente, quindi spostarlo in frigo per una notte (io: 8/9 ore).
La mattina: riprendere l'impasto, rovesciarlo sulla leccarda ricoperta di carta forno e dargli la forma di ciabatta o filoncino. Far lievitare 1 ora, quindi spennellarlo di olio e cospargerlo con della farina integrale.
Cuocere in forno già caldo a 240° per 10 minuti, poi abbassare la temperatura a 200° e continuare a cuocere finché sarà dorato, circa 20 minuti.



Buonissimo, ovviamente, come tutto ciò che prepara lei!
Noi l'abbiamo apprezzato molto e la sera è finito in forno sotto forma di bruschetta: lecker! :)

Vi abbraccio tutti, grazie dell'incoraggiamento, sono certa che arriveranno presto buone notizie :)
Buon week end a tutti!
                               
                                  Vale*

martedì 4 giugno 2013

Dolcetti al burro d'arachidi (gluten-free, senza uova e senza forno)

A volte ritornano :)
Come state? Spero bene!

Io ho appena finito di pranzare, ebbene sì, ogni tanto cucino ancora! Non so se ve l'ho detto,ma vivo -in un appartamento che adoro- con una ragazza giapponese di 22 anni, con la quale mi trovo bene, anche se è nuova alla convivenza e va educata (tranquilli, non con la cura Ludovico, eh! Non ancora, almeno :D ) ed è appassionata di cucina. Ovviamente a modo suo. E ovviamente preferisce l'italico modo, perciò appena mi vede mangiare si avvicina con la forchetta, dicendo 'ValentinO, io voglio provare'. Sorvolo sulla storpiatura del mio nome, sorvolo molto meno sul fatto che mi sembra di avere una sorella minore, che a tratti diventa una figlia.
Non lo fa con cattiveria, eh, è anche gentile e cerca di sdebitarsi, ma voi accettereste con entusiasmo la lattina di zuppa goulash in cambio di un piatto di spaghetti al ragù homemade? Ecco.
Oggi stranamente non ha avvicinato nessuna forchetta. Forse perché le avevo appena fatto notare che pulire 1 volta al mese non è proprio equo? :) (io pulisco tutti i giorni, non è che aspetto lei, ndr)
Vi confesso che io la butto sempre sul ridere e sono contenta di averla come coinquilina, però non posso mai abbassare la guardia quando cucino :) lei gira intorno, annusa e... si siede a tavola, brandendo la sua forchetta! E ancora non ho preparato alcun dolce!

Questi dolcetti arrivano dritti dal libro di Martha Stewart, "American Food": un libro bellissimo, che mi manca molto :D il primo che viene a trovarmi dovrà infilarlo in valigia.
Colpa dello Starbooks, che con il suo team fa un lavoro certosino e ti permettere di comprare un libro di cucina sapendo già se ne varrà o meno la pena. E quello di Martha vale tutta la spesa: chiaro, esatto nelle dosi e nei procedimenti e sono tutte ricette sfiziosissime!
Il bello dei libri di Martha è che sembra di averla accanto: non trascura nessun passaggio, nessun dettaglio, sono davvero ricette alla portata di tutti, dai meno pratici ai più esperti. Questo libro poi è talmente ricco di ricette e preparazioni che troverete per forza qualcosa (più di qualcosa) che fa al caso vostro! Io mi sono innamorata di questo libro ;)

Siccome il libro è a casa ed io non mi ero salvata qui sul blog la ricetta prima di partire, la 'rubo' dall'Araba Felice (scusa Stefania!) che poi è la portavoce di Martha :-) Io ricordo che avevo dimezzato le dosi ed avevo ottenuto circa 15/18 pezzi.
Li ho preparati due giorni prima di partire, sempre con l'obiettivo di consumare le cose in giacenza che mia madre non avrebbe smaltito, in questo caso il burro d'arachidi. L'indomani li abbiamo mangiati come 'merenda', insieme ad un po' di amici che sono venuti a salutarmi. Be', un successone :) Martha è proprio una garanzia! Tra l'altro, insieme a questi dolcetti avevo servito anche la mitica torta magica di Stefania, che oramai è un must nella mia famiglia ;)








100 g di burro di arachidi
55g di burro a temperatura ambiente ma non sciolto
160 g di zucchero a velo
cioccolato fondente per ricoprirli


Lavorare il burro di arachidi con il burro morbido usando un mestolo o una spatola finché saranno perfettamente amalgamati.
Unire quindi lo zucchero a velo a poco a poco lavorando prima con il mestolo e alla fine impastando il tutto con le mani.
Appena si ottiene un impasto amalgamato prelevarne piccole porzioni che andranno roteate tra i palmi delle mani formando delle palline.
Far riposare le palline in frigo, o meglio in freezer per una decina di minuti, quindi fondere il cioccolato.
Usando uno stecchino infilzare ogni pallina e passarla per metà nel cioccolato fuso, quindi appoggiarla su carta forno a rassodare.
Per renderli più carini con il dito far sparire il buchino che lo stecchino lascerà.








Provateli! Sono buonissimi, scioglievoli, con quel contrasto arachidi/cioccolato che è la fine del mondo... 


Ciao a tutti e, se non vi siete stufati, ancora dita incrociate :D 


Vale*