giovedì 23 maggio 2013

La tieddra italo-crucco-portoghese


Un titolo un programma :)
E per non deludere le aspettative ve lo dico da subito che sì, sono impazzita! :)

Io sto bene, azzarderei un molto bene, se non fosse che in realtà il mio posto nel mondo del lavoro non l'ho ancora trovato, ma l'entusiasmo e la fiducia mi accompagnano (in certi giorni un po' meno, ma life is a roller coaster, no?) e non è poco, considerando l'apatia e lo scoramento dell'ultimo anno (e mezzo).

Poi ci sono cose che vorresti che procedessero alla velocità della luce e altre che vorresti andassero lentamente, o arrivassero dopo. E invece le cose vanno al contrario. Anzi: vanno come vogliono loro, forse come devono andare, di certo non vanno come vorremmo noi. :)
Cerchi una cosa, ne trovi un'altra. Non sai neanche cos'è, sai solo che l'obiettivo è un altro. So che mi sento il peso della responsabilità verso le persone che hanno fiducia in me, verso chi crede che io possa farcela e quindi non riesco a concedermi spazio per altro. Ragiono per compartimenti stagni? Forse. Molto più probabilmente ragiono in una logica premio/punizione/colpa che è tutta mia, perché la mia famiglia non mi ha abituata affatto così (male!). Nella mia vita precedente ero un amish, o forse una vittoriana, altrimenti non si spiega :) Probabilmente prima ancora sono stata un Inquisitore Spagnolo, data la “circospezione” che applico...

E ok, bisogna cogliere l'attimo, panta rei, carpe diem e tutto quello che volete... Ma io sono un capricorno e, soprattutto, sono abruzzese. Vale a dire: se c'è qualcosa più piantato a terra di me, è il Gran Sasso. Magari nella variante un po' rinco della Bella Addormentata d'Abruzzo, ma pur sempre salda a terra in modo irremovibile.

Siccome sono un'abruzzese di mare -e non una ciammarica di terra, scusate lo sfottò cultural-bound, possiamo dire che sono una cozza attaccata allo scoglio.

Appunto perché sono un'abruzzese di mare, con un nonno paterno salentino, non potevo preparare una classica tieddra di risopatate&cozze in Germania!! Mi rifiuto :)



Io vorrei essere più preparata in cucina, sapere qual è il modo migliore per cuocere le verdura, trattare i vari ingredienti, ma ammetto che per quanto cerchi di prepararmi, la materia è troppo vasta. E ammetto anche che questa volta il tempo è stato tiranno, ma ci tenevo a partecipare all'MTC del mese, a un anno esatto di distanza dalla mia prima partecipazione. Ci tenevo perché il gruppo dell'MTC è un vero gruppo di mutuo soccorso, che non ti fa mancare l'appoggio, il sostegno, l'incoraggiamento e una quantità di risate fuori dal comune. E quindi, anche se non so se sono in concorso o meno (non riesco ad entrare nei blog dall'internet cafè, quindi magari ho perso qualche pezzo), volevo lasciare traccia di me, del mio primo mese in Germania. Volevo che il mio 1° MTC teutonico parlasse delle mie prime 5 settimane teutoniche, e allora l'idea è venuta da una pasta che qualcuno ha preparato per me pochi giorni fa: un accostamento che mi ha lasciata perplessa, almeno finché non ho assaggiato la prima forchettata (alla quale è seguito qualcosa come 200 g di pasta, solo per la sottoscritta).
Volevo che nel mio blog rimanesse traccia di qualcosa che nelle ultime 3 settimane ha dato un sapore nuovo alla mia cucina, una cucina che mi ha vista osservare molto, mangiare molto! ma cucinare poco. E, per la cronaca, chi di cucina ferisce, di cucina perisce. Ma non deperisce, almeno!

Il salmone si accompagna benissimo con i funghi e le melanzane, giuro!, soprattutto se vi ricordate di togliere la buccia alle melanzane (io me ne sono ricordata ora che ho sfornato la tieddra, sono o no una bella addormenta?). Di italiano c'è il parmigiano reggiano a formare la crosticina, di portoghese c'è il sale speziato alle erbe che ho utilizzato per condire le verdure. E non solo...

Di crucco c'è tutto il resto: dal coccio, al forno, al riso prodotto qui. Un riso basmati, in onore della mia coinquilina giapponese che mangia sempre pasta e mai riso :D

INGREDIENTI per una persona:

90 g di riso basmati
100 g di filetto di salmone
1 melanzana piccola
5 funghi champignon
sale portoghese alle spezie (rosmarino, origano, prezzemolo, timo, alloro, basilico, aneto, zenzero, buccia di limone): è una cosa spaziale!
parmigiano reggiano q.b.

Brodo di verdure (come qui)

Preparare il brodo e lasciarlo raffreddare. Io nell'attesa sono andata a fare un aperitivo, poi cena, birretta... Insomma, all'una di notte era sufficientemente freddo ed io sufficientemente stanca, perciò sono andata a letto e rimandato tutto all'indomani.

Mondare le verdure, tagliare le melanzane a cubetti e affettare i funghi.
Scaldare in una padella antiaderente l'olio d'oliva, aggiungere le melanzane e dopo qualche minuto i funghi, abbassare la fiamma (o la piastra, con cui litigo a giorni alterni) e far cuocere, ma non del tutto. A fine cottura, condire con il sale portoghese e far raffreddare.


Sciacquare bene il riso e scolarlo, per eliminare l'amido, quindi ungere un coccio (io l'ho trovato in casa, non è un segno questo?) e versare uno strato compatto di verdure, quindi il riso, proseguire con le altre verdure, il salmone e versare il brodo necessario a ricoprire le verdure. Coprire con le scaglie di parmigiano e infornare a 160° per circa 45 minuti.









Ripeto: non so se sono in concorso (ma chi se ne importa, l'importante è partecipare), ma soprattutto non so quanti errori e bestialità ho commesso. Non sono riuscita a documentarmi, a vedere altre foto, quindi magari doveva venire più asciutta/umida/compatta/sgranata... Io aspetto le vostre critiche, perché l'MTC è la scuola di cucina più grande e democratica del Web ed io sono un'alunna somarella!



Sono stata decisamente prolissa. E pensare che mi sono censurata :)

Un bacione a tutti voi che passate e, soprattutto, mi pensate: a Mary, a Ombretta (in bocca al lupo a voi 3!) e a tutta la magnifica squadra dell'MTC, che non sbaglia un colpo ;)
E un saluto a Cristian vincitore del mese scorso, che, non lo sa, ma ha creato un ricordo.



P.S. dita incrociate, bitte!!!

mercoledì 1 maggio 2013

Biscotti salati all'avena e rosmarino

In diretta da Colonia... eccomi qui!

Come state? Io benissimo :) Sono qui da due settimane, e, se da un lato mi sono volate, dall'altro mi sembra di trovarmi qui da sempre: mi muovo facilmente nella città, mi sento a mio agio e soprattutto mi sento tanto entusiasta.
Sono partita in preda ad uno stato di paralisi emotiva :D e appena l'aereo ha preso quota sono scoppiata a piangere, come una bimba. Probabilmente era solo un modo per scaricare la tensione. Appena arrivata qui, però, appena dal finestrino dell'autobus ho visto il lungo Reno, nonostante piovesse, nonostante non ci fosse un raggio di sole, io mi sono sentita bene.
E quando due ore la pioggia ha ceduto il posto al sole ed io sul lungoreno ci stavo passeggiando, mi è esplosa un'energia che non conoscevo. E da lì è stato un susseguirsi di iniziative, giri, tentativi, tutti sotto una luce nuova e positiva.
Ora sono ancora accampata da mia cugina, ma entro stasera mi trasferirò in un appartamento molto molto carino. Trovare casa qui è un'impresa: c'è poca offerta rispetto al bisogno e poi... le affittano senza mobili! Comodo, vero? :) Io sono stata fortunata e quella mansarda è arredata, e anche bene!

Ok, la pianto e passo alla ricetta, altrimenti non la smetto più. Vi chiedo solo un favore: incrociate le dita per me nei prossimi giorni?



Prima di partire ho cercato di finire tutto ciò che avevo in dispensa e che mia madre non avrebbe utilizzato (e infatti ho diverse ricette in repertorio, una volta tanto!). La ricetta di oggi viene da uno dei primi blog che ho iniziato a seguire, dal quale ho sempre attinto a piene mani (lei è una garanzia!) e la cui titolare mi è anche apparsa in sogno :D, sotto le spoglie di un'istruttrice di nuoto! Lei è l'Araba Felice, la Signore delle dune, e la ricetta arriva da uno dei libri "setacciati" grazie allo Starbooks (Starbooks che ha visto crescere il rapporto tra me-Amazon e il corriere, che oramai mi chiama per nome!).

Io ho preparato metà dose (per finire la busta dei fiocchi) e apportato delle piccolissime modifiche, che vedete tra parentesi, e, a causa della fretta, non ho steso l'impasto ma mi sono limitata a formarlo con le mani: il risultato estetico ne risente, ma il gusto no ;)

Questi crackers sono ottimi, io li ho serviti come aperitivo ad un'amica (che era venuta ad aiutarmi con il bagaglio -Vale-in-panne) e si accompagnano benissimo con i salumi, soprattutto con lo speck ;)







Mrs. Patmore's rosemary oat crackers
da "The unofficial Downton Abbey Cookbook" (qui l'originale)




90g di fiocchi d'avena
mezzo cucchiaino di sale
la punta di un cucchiaino di pepe nero
un cucchiaino di rosmarino tritato
la punta di un cucchiaino di aglio in polvere (omesso)
15 g di farina (per me: integrale)
mezzo cucchiaino scarso di lievito per torte salate
56 g di burro 
31 ml di latte intero (io: parzialmente scremato)



Mettere i fiocchi d'avena nel robot da cucina e usando la funzione pulse tritarli finemente.

Aggiungere sale, pepe, rosmarino, aglio, farina, lievito e il burro freddo a pezzi.
Utilizzando la funzione pulse amalgamare a scatti l'impasto senza lavorarlo troppo, finchè apparirà in grosse briciole.
Aggiungere il latte e far andare il robot per pochi secondi giusto il tempo che il tutto si raccolga a palla e
farla riposare in frigo avvolto nella pellicola.
Dopo una mezz'ora, riprendere l'impasto e staccarne delle porzioni grandi come una noce, appiattirle tra le mani e sistemarle su una teglia coperta con carta forno.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 15-20 minuti finché risulteranno leggermente dorati ai bordi e nella parte sottostante.

Far raffreddare del tutto prima di servirli.



Note dell'Araba:


- da caldi sono morbidi, prendono la giusta consistenza raffreddandosi.



- durano un paio di giorni chiusi in una scatola di latta.

Vi auguro una buona giornata e vi ringrazio per i pensieri che mi avete lasciato: mi hanno davvero accarezzato il cuore.

Baci,
       Vale*