Nelle ultime settimane sono stata decisamente poco attiva: poca voglia di fare e poche occasioni per fare qualcosa di gradevole. Poi qualche giorno fa ho deciso che mettere le mani in pasta sarebbe stato un buon modo per ingannere l'attesa e per creare un'occasione, così ho invitato a pranzo sorella e nipote, che i bambini regalano sempre tantissima gioia. 4 donne a pranzo, dai 34 mesi ai 61 anni. La mia è una famiglia decisamente matriarcale: siamo tantissime donne e, esclusi i presenti, sono tutte donne forti. Spesso la forza di mia madre è sconfinata nella durezza, ma diversamente saremmo naufragate... La forza va di pari passo con l'ironia: donne divertenti, che sanno sdrammatizzare ogni situazione.
Ma non è tutto rose e fiori, eh, che la Boss mi fa arrabbiare perché è di gusti troppo tradizionali ed io che vorrei sperimentare, devo sempre trattenermi. Sono 2 anni che voglio provare l'arrosto di maiale alle mele (che non è poi tutto 'sto esotico!) e lei mi cassa, non riesco a convincerla neppure dicendole che lo preparerei secondo la ricetta di Hildegard (cfr "Tempesta d'amore"). E se non ce la può Hildegard, figuriamoci io...
Per questi pici, tradizione per tradizione, ho lasciato preparare il sugo a lei ed io ho pensato ad un primo che mangiavamo spesso la domenica quando ero più piccola: tagliatelle paglia e fieno. Volevo cimentarmi con la pasta colorata, ma confesso che devo esercitarmi ancora, perché i pici si rompevano, tanto che non sono riuscita a sistemarli a nido.
INGREDIENTI per 4 persone:
Per i pici paglia
100 g farina 00
50 g semola rimacinata
1 cucchiaio d'olio evo
un pizzico di sale
acqua q.b.
Per i pici fieno
100 g farina 00
50 g semola rimacinata
un pugno di spinaci lessi, strizzati e frullati
1 cucchiaio olio evo
un pizzico di sale
acqua q. b.
Per il ragù della Boss
mezza cipolla bianca
mezza carota
olio evo come se piovesse
400 passata di pomodoro casalinga
300 g macinato misto di vitello
mezzo bicchiere di vino bianco
Impastare e formare i pici come insegna Patty.
Per i pici agli spinaci, io ho seguito le indicazioni di Mapi, qui.
Per il ragù:
Affettare sottilmente cipolla e carota e lasciarli soffriggere in abbondante olio di oliva. Unire il macinato, sfumare col vino e dopo qualche minuto aggiungere la polpa e abbassare la fiamma. Lasciar cuocere, allungando con un mestolo d'acqua calda se il sugo dovesse ritirarsi troppo.
Cuocere i pici, scolarli e condirli con il sugo.
Preparare la pasta è davvero coinvolgente: la preparazione, la filatura dei pici, sono gesti capaci di farmi estraniare. E poi l'idea di preparare un piatto base, essenziale, mi regala un senso di necessità e di autenticità. Voglio dire, preparare una "sette veli" richiederebbe un impegno maggiore, ma sarebbe un di più, un lusso. La pasta acqua&farina invece è così essenziale nella sua necessità. E noi siamo una famiglia decisamente senza fronzoli :)
Grazie Patty e grazie MTC, che ogni mese regalate tanti stimoli (e non solo!).