giovedì 29 novembre 2012

Crocchette di riso

L'emmetichallenge ti entra proprio nella testa!
Dopo aver scoperto la ricetta del mese e le rubriche che quei due vulcani di Alessandra e Daniela hanno inaugurato, leggere la ricetta delle crocchette di riso del mio adorato Artusi e pensare a loro è stato un attimo! E sì, perché il mio amico Pellegrino ha dedicato una bella sezione ai fritti, sezione che io ho sempre guardato da lontano, perché "io non friggo". O meglio, prima dell'MTC io non friggevo :) E alla fine, lunedì sera, con tanto di collaborazione e amiche a cena (ricordo che l'invito era volto a portare le mie amiche ad una taglia in più), tra un'arancina e l'altra ho fritto anche le sue crocchette. E chi mi ferma più, ora?

Sono, appunto, delle crocchette, in cui il riso viene condito ed amalgamato con un uovo, e l'uovo viene utilizzato per legare l'impanatura. Sono veloci da preparare, ma molto gustosi e la cottura del riso nel latte regala un sapore molto particolare. Oltre ad avere un fascino d'altri tempi :)

Artusi non specifica quale riso utilizzare, io volevo provare il Parboiled, che Stefania difende a spada tratta :D, ma poi ho pensato alla battaglia portata avanti da Mapi e allora mi sono buttata sull'originario, come consigliato da Roberta

Io passo la parola a Pellegrino:

da "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene",
Crocchette di riso semplici, ricetta n. 198

Latte, mezzo litro
Riso, grammi 100
Burro, grammi 20
Parmigiano grattato, grammi 20
Uova, n. 2

Cuocete molto sodo il riso nel latte, e a mezza cottura aggiungete il burro e salatelo. Levatelo dal fuoco, versateci il parmigiano e così a bollore scocciateci dentro un uovo mescolando subito per incorporarlo. Quando sarà ben diaccio prendetelo su a cucchiaiate ed involtatelo nel pangrattato dandogli forma cilindrica; con questa dose otterrete dodici crocchette. Frullate l'uovo rimasto, gettateci dentro le crocchette a una a una, involtatele di nuovo nel pangrattato e friggetele. Si possono servir sole; ma meglio accompagnate con altra qualità di fritto.

Che altro aggiungere, ha detto tutto lui! E lo dice così bene :)
Mi limito ad inserire qualche foto e a riferirvi che hanno riscosso molto successo a tavola!

Prima del bagno nell'olio:


 Dopo:





E insomma, credo che mi dedicherò alla sezione "fritto" con una certa assiduità :) con buona pace del mio girovita!

Buon week end!
                         Vale*

 

martedì 27 novembre 2012

Fritteria? Friggeria? Friggitoria?

Ecco il dubbio che ha assalito la mia amica e me dopo un pomeriggio ad arancinare :) Mentre tutto il mondo dei blog che ruota intorno all'MTC si chiede se si dica arancine o arancini, noi ci interrogavamo sul nome tecnico del luogo ove si frigge come se non ci fosse un domani. Da noi, si chiama semplicemente "il zizzone" e credo che abbiamo concluso così la diatriba linguistica (dovuta ai fumi dell'alcool, no dell'olio).
E sì, perché questo giro dell'MTC portava con sé la serata in compagnia: chi non frigge in compagnia o è un ladro o è una spia. Ah, non si dice così? Va be', io lo dico. Friggere quel ben di dio e non condividerlo era un peccato. E se poi tu lotti con la 44 e le tue amiche hanno la 40, capisci che tu non puoi dimagrire, ma puoi far ingrassare loro. Allora scatta l'invito a cena, con reclutamento di manodopera. (Vale diabolica)

Arancinare insieme è stato molto divertente, eravamo una perfetta catena di montaggio e la soddisfazione nel vederli fritti, dorati e bellissimi è stata enorme! Anche perché, udite udite, io non ho mai fritto nemmeno una patatina. Lo so, sono da fustigare, ma avevo l'ansia del fritto malriuscito, pieno di olio e molliccio. Invece, grazie ai trucchetti di MT e al sacro fuoco dell'MTC, è uscito tutto croccante e asciutto. Insomma: buonissimo. Ancora una volta il blog e l'MTC mi hanno aiutata ad imparare qualcosa di nuovo e a sperimentare per debellare i mie tabù. Direi che posso ritenermi soddisfatta. Anche se la via per far ingrassare le amiche è moolto lunga :)


Io seguito alla lettera il post di Roberta e vi consiglio di farlo se voleste preparare delle arancine: è dettagliatissimo!
Ho voluto preparare i ripieni originali, non avendo mai mangiato le vere arancine, ma avendo una vegetariana a cena, nella versione al sugo ho eliminato la carne :) Insomma, un originale un po' farlocco, ma a me è piaciuto moltissimo.
Qui faccio una sintesi del procedimento, ma rimando al post di Roberta che merita un nobel per la letteratura per quel post così preciso e ben fatto!

INGREDIENTI:

750 g riso originario
2 l brodo vegetale (carota, sedano, cipolla)
mezza cipolla
35 g burro
35 g parmigiano grattugiato
olio e.v.o e sale

INGREDIENTI  per 12 arancine con besciamella, cotto e scamorza

60 g prosciutto cotto in una sola fetta tagliata a dadini
90 g scamorza a dadini
una besciamella fatta con 150 ml latte, 15 g farina, 10 g burro, sale

INGREDIENTI per circa 20 arancine con piselli al sugo

150 ml polpa di pomodoro
carota, cipolla, sedano
100 g piselli
sale e olio

Per la LEGA:
350 g farina
700 ml acqua
sale

Per la PANATURA:

400 g circa pan grattato



Preparare un brodo vegetale con carota sedano e cipolla.

In un tegame far appassire la mezza cipolla tritata finemente con un giro d'olio, far tostare il riso, quindi bagnarlo con il brodo fino a quando il riso non sarà compatto e al dente. Immergere il tegame in un bagnomaria di acqua fredda e mantecarlo con burro e parmigiano. Quando sarà tiepido, versarlo in una teglia e, una volta freddo, coprirlo con l'alluminio e sistemare in frigo per una notte.



Per le arancine al burro:
preparare una besciamella non troppo soda e una volta fredda unirla ai dadini di scamorza e prosciutto.

Per le arancine al sugo:
Preparare un soffritto, versarvi la polpa di pomodoro e far cuocere, regolando di sale.
Far soffriggere un po' di cipolla in un giro d'olio e versarvi i piselli e poca acqua; lasciarli cuocere quindi unirli al sugo.

Preparare la lega:
mescolare acqua, farina e sale e lasciar riposare.


Preparare le arancine (Roberta lo spiega benissimo):
formare delle polpette tonde per le arancine al sugo e degli ovali per quelle bianche e lasciarle riposare mezz'ora. 
Riprenderle, bucarle con il pollice e allargarle, quando saranno tutte scavate, farcirle e richiuderle (e qui, sai le risate?!)
Riprendere la lega, mescolarla ed immergervi un'arancina per volta, lasciandole scolare un po' su un vassoio ed infine passarle nel pan grattato.



Friggere in olio profondo, immergendo pochi pezzi per volta.


Mangiare caldi, caldissimi: perciò le foto sono bruttine, mica potevo farli raffreddare :D


Non si vede il cuore filante, ma c'era, giuro :) Ho i testimoni!







Si era capito, lo so, ma con queste arancine partecipo all'MTC di Novembre:


Buon pomeriggio :)
Vale*

martedì 20 novembre 2012

Sdijuno per la gita: torta di rose



Ciao a tutti!
Come state? Spero abbiate iniziato bene la settimana.
Vi state chiedendo per caso cosa sia lo 'sdijuno'? Nient'altro che la merenda di metà mattina, che è venuto in gita con me e le mie amiche,che domenica siamo state a Napoli, per visitare i presepi e fare un giretto per la città.
La partenza era prevista ad un orario improponibile :) che mi impediva di fare colazione a casa: e vi pare che io potevo aspettare la sosta in autogrill? E no! E allora: merenda per tutti! Avevo bisogno di qualcosa di pratico, morbido (che vuoi sgranocchiare alle 5 di mattina?) e che si conservasse bene e mi sono ricordata di spulciare sul blog di Silvia, la recipe-tionist del mese ed ho trovato la sua torta di rose. Ne avevo preparata già un'altra versione (qui) ma a me piace sperimentare. Inoltre questa è senza uova ma ugualmente soffice! Io ho modificato solo il ripieno: nutella anziché marmellata.






INGREDIENTI per uno stampo da 28/30 cm

impasto

400 gr farina 0
50 g zucchero
40 gr olio di arachidi
8 gr lievito di birra fresco
100 gr latte tiepido
100 gr acqua tiepida
sale

farcitura

un bicchiere piccolo di Nutella

Sciogliere il lievito nel latte tiepido, insieme ad un cucchiaio di zucchero, prelevato dai 50 g.
Setacciare la farina, mescolarla con lo zucchero e aggiungere il latte. Mescolare un po' con una forchetta, unire l'olio, mescolare ed iniziare ad impastare a mano, aggiungendo il sale e l'acqua necessaria ad ottenere un composto morbido e liscio.
Lasciar lievitare fino al raddoppio (io ho messo il panetto in una ciotola, coperto con pellicola e lasciato in forno con la lucina accesa e dopo 2 ore era pronto).
Riprendere l'impasto, sgonfiarlo e stenderlo in un rettangolo i circa 50x20 cm, spalmarlo di nutella e arrotolarlo dal lato lungo, quindi tagliare, con un coltello a lama liscia, dei rotolini di circa 4 cm e sistemarli, distanziati, in una teglia ricoperta di carta forno. Spennellare con un po' di latte, coprire con pellicola e lasciar raddoppiare.








Cuocere in forno statico a 200°C per circa 25 minuti.




Buonissima! Soffice e leggera, abbiamo sbocconcellato rose per tutto il tragitto di andata e ritorno :D ed ha superato la prova morbidezza ;)

Direttamente dall'autobus (c'è pure la pubblicità occulta :D)














Un'ultima foto: attingete a piene mani, ché la fortuna non è mai troppa :)




Baci,
        Vale*


Con questa ricetta partecipo al contest di Flavia



venerdì 16 novembre 2012

Bisnonni dei cuor di mela

La parola offella, in questo significato, è del dialetto romagnolo e, se non isbaglio, anche del lombardo, e dovrebbe derivare dall'antichissima offa, focaccia, schiacciata composta di farro e anche di varie altre cose.
Dar l'offa al cerbero è una frase che ha il merito dell'opportunità parlandosi di coloro, e non son pochi oggigiorno, che danno la caccia a qualche carica onde aver modo di riceverla e mangiare sul tesoro pubblico a quattro ganasce. Ma torniamo alle offelle, che sarà meglio.


Come vedete, certe cose non cambiano mai. Già nell'Ottocento c'erano malcontento verso la classe dirigente. 
Vi ricordate il mio ultimo post? Parlavo di matrimoni... No, non mi sposo, ma neanche 24 ore dopo il post è arrivato l'annuncio di altri fiori d'arancio :)
Fiori di una coppia che, nonostante le difficoltà che noi giovani incontriamo nel costruirci un futuro, un equilibrio, un domani, ha deciso che l'amore basta.
Una coppia che ha superato mille difficoltà, che ha dovuto affrontare troppi problemi, e che merita il meglio, perché il meglio è il minimo che merita.

Una coppia con cui non condivido la quotidianità, perché ci separano un'autostrada e qualche montagna, ma che ha avuto come primo (o quasi!) pensiero l'acquisto di un divano-letto, per quando Vale andrà a trovarli :)

Auguri di cuore :) Vi voglio bene!

... con la benedizione di Pellegrino!

Pellegrino che ci dimostra, ancora una volta, che il Mulino Bianco non si è inventato nulla: questi biscotti sono mooolto meglio dei cuor di mela, parola di Artusi! E mia, ovviamente!








INGREDIENTI per circa 20 offelle di 8/10 cm di diametro


Per la pasta frolla (ricetta n. 589 A)

500 g farina (io: integrale)
220 zucchero (io ho frullato lo zucchero di canna con la buccia di limone)
180 g burro
70 g strutto
2 uova
1 tuorlo

Per il ripieno

500 g mele

125 g zucchero (io: 3 cucchiai di zucchero di canna)
2 cucchiaini di cannella
30 g candito (io: buccia grattugiata di mezzo limone)

Oggi ve la racconto con le parole di Pellegrino...


Tagliate le mele in quattro spicchi, sbucciateli e levate loro la loggia del torsolo. Tagliate questi spicchi a fette più sottili che potete e ponetele al fuoco in una casseruola con due bicchieri d'acqua, spezzettandole col mestolo. Queste mele sono di pasta dura e per cuocerle hanno bisogno d'acqua; anzi, se bollendo rimanessero troppo asciutte, aggiungetene dell'altra. Aspettate che siano spappolate per gettarvi lo zucchero e poi assaggiate se il dolce è giusto, perché le frutta in genere, a seconda della maturità, possono essere più o meno acide. Per ultimo aggiungete il candito a piccoli pezzettini e la cannella.
Servitevi della pasta frolla n. 589 nel quantitativo della ricetta A, distendetela col matterello alla grossezza di uno scudo e tagliatela collo stampo rotondo e smerlato come quello segnato; un disco sotto e un disco sopra, quest'ultimo tirato col matterello rigato, e in mezzo la marmellata, umettando gli orli perché si attacchino. Dorate le offelle col rosso d'uovo e mandatele al forno, spolverizzandole dopo di zucchero a velo.






Buonissimi! Io ho usato la farina integrale perché la preferisco e poi sono certa che la farina che usava Artusi non era raffinata come quella odierna!
Si conservano diversi giorni in una scatola di latta, anzi: più tempo passa e più sono buoni,perché i sapori si amalgamano e la frolla si scioglie in bocca! Ma per farli durare più giorni, dovrete farne tripla dose :)

Vi auguro un ottimo week end!
                                              Vale*


Con questa ricetta partecipo al contest di Morena


lunedì 12 novembre 2012

Pasticcini carote&limone (vegani)

Pensavate che stessimo ancora festeggiando? :) La festa c'è stata, per di più a sorpresa ed è riuscita perfettamente!
Io vi ringrazio per gli auguri che avete mandato alla mia amica, anzi: vi ha ringraziate lei stessa nei commenti!

Oramai sono nel vortice di matrimoni - feste di 30 anni - battesimi... Io mi limito a festeggiare gli altri :D Ma se dovessi convolare a giuste nozze, sareste le prime a saperlo. Direttamente dal telegiornale, dove mia madre farebbe dare l'annuncio in preda all'euforia. Lei ha perso le speranze di vedermi andare via di casa :) Non sono né bambocciona né choosy, solamente una disoccupata tra tanti altri. [ il numero di conto corrente ve lo fornisco via mail, alla voce casuale scrivete: liberiamo Vale :D]

Va be', la smetto di sparlare e vi presento questi biscottini, trovati in una raccolta di 'TU' dedicata ai dolci.







INGREDIENTI per circa 30 pasticcini:

75 g farina (io: integrale)
40 g zucchero di canna + zucchero per la finitura
buccia grattugiata di un limone
20 ml olio
200 g carote grattugiate
1 cucchiaino lievito
un pizzico di sale
acqua, se necessaria

Setacciare farina, lievito e sale. Mescolare con una frusta a mano l'olio, 40 g di zucchero e la buccia del limone. Incorporare con un cucchiaio di legno le carote (grattugiate nella grattugia a fori larghi) e la farina, fino ad ottenere una pasta morbida, se fosse troppo dura: aggiungere un po' d'acqua.
Aiutandosi con un cucchiaio, versare delle porzioni di impasto sulla teglia foderata di carta forno e spolverare con dello zucchero.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 12 minuti o finché non saranno consistenti.


Sono carotosissimi! Fuori croccanti e dentro più morbidi, si conservano per diversi giorni in una scatola ben chiusa. Ma fateli raffreddare bene prima di chiuderli ;)
Inoltre non contengono uova o latticini, né ingredienti di origine animale, pertanto potranno soddisfare le esigenze di intolleranti o vegani!
La ricetta non le prevedeva ed io ne ero sprovvista, ma qualche mandorla o noce a pezzetti ci starebbe benissimo!

Vi auguro un'ottima settimana,
baci,
       Vale*

lunedì 5 novembre 2012

Dolcetti ciocco-cocco

Se qualche settimana fa mi avessero detto che avrei festeggiato con te il tuo compleanno non ci avrei creduto.  E invece brinderemo insieme ai tuoi 30, nonostante tu sia praticamente irreperibile da stamattina :D
Brinderemo perché è giusto e perché te lo meriti, benché le aspettative, probabilmente, fossero diverse. Ma gli sforzi saranno ricompensati, i risultati arriveranno e 'sta benedetta ruota girerà. O la faremo girare noi :)

La retorica sta per impossessarsi di me e forse è il caso che mi fermi, ma ci tenevo a farti gli auguri qui.

Buon Compleanno Annina!


Uso privato del mezzo pubblico :)
Martha Stewart si unisce ai mie auguri e suggerisce questi biscottini ;)

Da "Cookies", Martha Stewart
chocolate macaroons

INGREDIENTI per circa 20 biscottini:

105 g farina di cocco
60 g zucchero (così non sono molto dolci, volendo aumentare anche di 20/30 g)
1 albume
60 g cioccolato fondente
10 g cacao setacciato
sale


Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria e lasciar raffreddare.
Mescolare tutti gli altri ingredienti ed unire il cioccolato fuso e freddo, amalgamare con una forchetta quindi, aiutandosi con le mani bagnate, formare dei mucchietti e sistemarli sulla teglia coperta di carta forno.


Infornare a 160° per circa 12 minuti, finché risulteranno fermi al tatto.
Far raffreddare e cospargere di zucchero a velo.


Buonissimi, si conservano in una scatola per qualche giorno (ma non dureranno tanto!) ma tanto si preparano in un attimo ;) e se avanza un albume ricordatevene!
Baci,
       Vale*

p.s. no, la retorica mi appartiene troppo, devo dirlo: è bello e confortante averti ritrovata, come quando becchi l'acquazzone, l'ombrello si rompe, e poi torni a casa: doccia calda, pigiamino e un bel tè. Magari croato :)