venerdì 20 luglio 2012

Il carretto passava e quell'uomo...

... gridava: Gelati!!!
Gelati, ovvero l'unica cosa dolce, insieme alla zuppa inglese, di cui io non sono affatto golosa. Anzi, confesso che tra l'industriale e l'artigianale, io propendo per il primo. Cookie Algida o cono 5 stelle Sammontana, possibilmente. Il fatto è che io amo tutto ciò che abbia più consistenze e una di queste deve essere croccante e scrocchiosa, tanto che quando mi sono decisa, avevo pensato di abbinarli a qualcosa che creasse "massa croccante", ma poi il gusto dei gelati mi ha stupita e li ho voluti lasciare al naturale. Non credevo che dalle mie manine potesse uscire del gelato così buono: ha incontrato persino il placet della Boss (aka: mia madre!) che ha avuto solo un appunto da fare stavolta: potevi frullare meglio gli amaretti e i pistacchi. Ma poi da che si capiva che era casalingo e non quello della gelateria a 40 metri da casa? :D

Purtroppo quello al pistacchio ha risentito del mio freezer del bip, che in pochi giorni crea una coltre di ghiaccio malefica e non lo ha reso cremoso come il primo. O almeno credo che il problema sia stato questo, dato che Mapi sottolineava l'importanza di un congelatore sgombro, senza ghiaccio... ehm, l'opposto del mio insomma! Infatti, a dirla tutta, pensavo di saltare questo giro dell'MTC: il gelato non lo amo particolarmente, il congelatore è scassato (per chiuderlo va preso a calci: ho reso l'idea?), ma poi ho pensato che un tentativo dovevo farlo. E poi non potevo bruciarmi così il "passo il turno": metti che arriva il principe azzurro che mi porta via per un giro di sale s del mondo e mi tocca saltare almeno un paio di giri? ;)

Ok, confesso: a fare il gelato c'ho preso gusto, pur assaggiandolo a malapena, ma dà una grande soddisfazione! Avevo pronto anche il terzo: pronto nella mia mente, perché finché non sbrino il freezer non ci provo neanche. Ma secondo voi io mi ci metto a sbrinarlo? :D















Io ho utilizzato la ricetta di Pellegrino, ma per il post-cottura ho seguito le indicazioni di Mapi (anche per il gradi di cottura, a dire il vero)

Gelato agli amaretti, n. 760

500 ml latte
100 g zucchero
50 g amaretti
3 tuorli
odore di vaniglia (io ho utilizzato direttamente lo zucchero semolato insaporito con la bacca)


Tritare gli amaretti (con quelli fatti in casa sarà sicuramente eccellente, ma io non lo saprò mai: non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello di prepararli; supermercato e via!) e metterli in una pentola col fondo spesso insieme allo zucchero e alle uova, mescolare con una frusta a mano ed unire il latte poco per volta. Sistemare la pentola sul gas, fiamma bassa (ancora meglio con lo spargifiamma) e portare a 85° o comunque cuocere finché il composto non velerà il cucchiaio.
Versare la pentola in un bagnomaria di acqua e ghiaccio e mescolare fino a raffreddamento, quindi versare la crema in un contenitore ermetico e lasciare in frigo per qualche ora.
Riprendere la crema e sistemarla in un contenitore, lasciando circa 5 mm di spazio dal bordo (per me 2 contenitori piccoli da gelato): riporre in freezer e riprenderla dopo 90 minuti per mescolarla; ripetere 3 volte e ricoprire con carta forno a contatto.Lasciare in freezer altri 30-60 minuti prima di gustarlo e passarlo per 20 minuti in frigo prima di servirlo.


Gelato al pistacchio, n. 767

800 ml latte
150 g zucchero
  50 g pistacchi
    6 tuorli


Frullare i pistacchi con un cucchiaio di zucchero preso dai 150 g, quindi mettere il composto in una pentola dal fondo spesso e unire il rimanente zucchero ed i tuorli, mescolare ed unire gradualmente il latte. Sistemare la pentola sul gas, a fiamma bassa, e portare a 85°.
Far raffreddare su un bagnomaria di acqua e ghiaccio e quando sarà freddo versare in un contenitore ermetico e lasciare per qualche ora in frigo, quindi in freezer. Dopo 90 minuti riprenderlo, mescolarlo: ripetere 3 volte, quindi ricoprire di carta forno a contatto e lasciare in freezer altri 30-60 minuti e e passarlo 20 minuti in frigo prima di servirlo.






Ancora una volta grazie al blog e all'MTC ho imparato qualcosa di nuovo, avuto conferma di qualcosa che sapevo già (il congelatore va cambiato!!) e mi sono messa alla prova, nonostante la mia fantasia stenti a decollare: ci sono ricette originalissime, presentazioni da mostra fotografica ed io mi inchino e prendo appunti per la prossima... esistenza! :D



S'è capito che con queste partecipo all'MTC di Luglio, sì? :)

Baci,
       Vale-sciolta-come-un-gelato-al-sole.

martedì 17 luglio 2012

Verdure in salsa di pane

Buon pomeriggio!
Sono tornata! In realtà sono sempre stata qui, ma ho trascorso qualche giorno in compagnia di un'amica (sempre troppo pochi) e poi sono stata completamente demolita dal caldo afoso: mi ha impedito di correre, di dormire (sono indietro di 1000 ore di sonno), di cucinare. Ora finalmente l'afa è andata via, e a me non sembra vero di aver ripreso a dormire.
Voi vi state godendo l'estate? Avete programmato le vacanze?

Io per riprendere in mano almeno le redini dei miei pasti, riparto da un piatto di verdure ma condite in modo così goloso...



Da "Cucina No Problem" (di un lustro fa):

Verdure a piacere (io: 4 carote, 2 zucchine)
un pezzetto di cipolla
aromi (timo)

Per la salsa di pane (per la mia quantità di verdure bastava metà dose):

1 panino integrale (circa 100 g)
succo di mezzo limone
mezzo spicchio d'aglio
qualche foglia di menta
2 cucchiai d'olio extravergine
timo


Preparare le verdure: mondarle, spuntarle e tagliarle a tocchetti. Io le ho cotte a vapore ed ho versato un bicchiere d'acqua nel wok, ho unito un pezzetto di cipolla e del timo e portato a bollore, quindi ho sistemato nel wok il cestello ricoperto di carta forno bagnata e tagliuzzata. Ho inserito le carote, messo il coperchio e dopo 3/4 minuti ho unito le zucchine, coperto e lasciato andare per altri 10 minuti circa, comunque finchè le verdure saranno tenere ma ancora leggermente croccanti.



Per la salsa:  spezzetare il pane e intingerlo nel brodo rimasto dalla cottura delle verdure; strizzarlo e versarlo in una ciotola, aggiungendo il succo di limone, lo spicchio d'aglio tritato con la menta, l'olio e il sale. Mescolare e passare al mixer fino ad ottenere una salsa fluida.



Condire le verdure con la salsa, aggiungendo i semi di sesamo tostati.


Quando mia madre ha visto il mio pranzo ha esclamato: oggi mangi orientale? :) In realtà la salsa non è agrodolce, anzi è piuttosto pungente, proprio come piace a me!
Una vera scoperta: si abbina benissimo anche sulla carne lessa ;) Saporita, leggermente aspra, per chi ama i sapori decisi è perfetta! Le verdure non saranno più le stesse! E poi è un modo per utilizzare il pane raffermo, il che non guasta mai!

Ora vi saluto e vado a prepararmi un caffè: il sonno atavico che ho accumulato non concede scampo :)
A presto,
              Vale*

giovedì 5 luglio 2012

Involtini ripieni di frittata....

... perché oramai l'uovo è il simbolo della mia crociata :D (per chi si fosse perso un passaggio: qui)
Ieri ho aiutato un'amica nelle ricerche per la tesi (tesi che vuole affibbiarmi totalmente: con la scusa che devo tradurle gli articoli, vuole che gliela scriva direttamente!) e il tema che dovrò dovrà affrontare sarà.... l'empatia!! Quando si dice il caso! Be', sappiate che l'empatia fa parte del nostro corredo genetico: o ce l'hai o non ce l'hai! Al che mi sono messa l'anima in pace: di fronte alla genetica alzo le mani!
Ora so con chi devo prendermela: i neuroni specchio.

Immagino che ora vi sentiate tutti più sollevati, e vi solleverà ancora di più sapere che io rimango attaccata ad una delle poche certezze che ho: Pellegrino. Non temete: non proverò tutte le 790 ricette, ma ad una buona parte voglio dare una chance, perché finora non ha sbagliato un colpo e tra i grandi classici si nascondo delle ricette così moderne e stuzzicanti! Certo, le 50 ricette di verdure varie con la besciamella le salterò a piè pari: scusami Pellegrino!



Da La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, P. Artusi, n. 342 
                                Carne alla genovese

INGREDIENTI per 4 involtini

2 fettine di vitello
2 uova
1 cucchiaino di parmigiano grattato
prezzemolo q.b.
rosmarino
3 cucchiai di farina
brodo di carne 1 bicchiere circa
burro per la rosolatura
vino bianco per sfumare

Preparare la frittata: sbattere le due uova con parmigiano, prezzemolo, sale e pepe e versarle in una padella antiaderente (dove poi cuoceranno anche gli involtini) leggermente unta, girarla e poco male se si rompe :) tanto dovremo tagliarla (se a voi non si rompe non voglio saperlo!)

Battere le fettine, tagliarle a metà  e coprirle con la frittata, arrotolarle e legarle con lo spago da cucina, incastrarvi il rosmarino e infarinarle.
Far sciogliere un'abbondante noce di burro (i discendenti di Pellegrino mi pagheranno la dis-ostruzione delle arterie!) e rosolarvi gli involtini.
Quando saranno rosolati, bagnare con del brodo, coprire con il coperchio e cuocere per 15/20 minuti. A questo punto, io, fresca delle scaloppine dell'MTC,  ho tolto gli involtini, li ho salati, e ho deglassato il fondo di cottura con del vino bianco, quindi lasciato addensare la salsa.
Ho slegato gli involtini e li ho ricoperti con la salsa.



Pellegrino usava una fetta unica, a mo' di arrosto ripieno, ma io ho preferito farne degli involtini perché sono più sfiziosi e per ridurre il tempo di permanenza sul gas :D la mia cucina è invivibile in estate!

Insomma, un modo diverso per proporre la solita fettina: un incrocio fra una scaloppina ed un arrosto, rapido e sfizioso! (e per smaltire delle uova in scadenza perché volete prepararvi un dolce da colazione ma non avete cuore di accendere il forno. Ah, voi non siete così lavative? Bravissime :D)

Se ve lo state chiedendo: sì, è un tetto quello che si intravede! Stavo inseguendo la luce e sono finita a scattare sul corrimano del balcone! Ovviamente in quel frangente si è facciata la dirimpettaia pettegola, che non ti saluta ma ti tratta come la sua migliore amica quando fiuta matrimoni/divorzi/morti/resuscitati. E io lo so che ora mi chiederà perché stessi fotografando un piatto: ed io le risponderò che sto preparando un libro di ricette :D

Approfitto di questa ricetta per mandare Pellegrino in vacanza tra le dune  e partecipo al contest dell'Araba Felice:


lunedì 2 luglio 2012

Uova ripiene contro la banalità

Lo so che il titolo dà la misura dello stato di follia in cui verso (ormai da tempo!)
Ma credo che accada a tutti che il gesto più comune e insignificante, un giorno, ci apra un mondo di riflessioni. O di polemiche, come nel mio caso.
Guardavo le foto di queste uova (io oramai fotografo pure le fette di pane comprato, devo esercitarmi, vero Mary?) e ho pensato: "queste non le pubblico, sono banali". Poi ho pensato che io ultimamente sono circondata da un mare di banalità, di frasi trite e ritrite che mi vengono rivolte continuamente. Ovvio che se sono in coda alle poste e attacco bottone con i presenti, si chiacchiera del più e del meno, farcendo il più e il meno di tanti luoghi comuni.
Ma quando parlo con qualcuno che mi è vicino, emotivamente vicino, non accetto la sfilza di ovvietà che mi rifila. Sono stanca di ascoltare le certezze granitiche di chi non si è mai trovato di fronte a un bivio, a un Problema, ad un mondo che va in frantumi. Ma che sa benissimo cosa farebbe/direbbe/penserebbe se fosse al posto tuo. Che parla per "esperienza diretta", laddove con "diretta" intende che è successo al cugino dell'amico del fratello del vicino di casa. O che può capirti, quando gli dici che ti è successo 10 perché a lei è capitato 1, ma tanto è lo stesso, no? No.
O chi mi propina soluzioni quantomeno "originali", che prevedono il sovvertimento totale della mia vita fino ad oggi. Non ci sarebbe nulla di sbagliato, se quella stessa persona avesse almeno accettato di cambiare marca di latte negli ultimi 10 anni.
Per non parlare di chi mi dice sempre e solo "stai tranquilla" e poi va in paranoia per due giorni senza ADSL.
E so benissimo di essere banale anch'io. Ma ho il buonsenso di riconoscere che di verità non ce n'è una sola, nè tantomeno si trova nella mia tasca.

Insomma,  ho voluto dare almeno una connotazione positiva alla banalità, sperando che funga da antidoto e me ne tenga lontana per un po'.

E siccome non sono un'ingrata, sono felice di avere un'amica di penna spuntata dai commenti di questo blog-muro del pianto, che ha sempre una parola intelligente per me. Una persona che sa uscire dagli schemi, che sa cosa sia l'esperienza diretta :) Grazie!


Le ricette vengono entrambe dal solito Pellegrino, che non si vedeva da un po' su questi schermi.
















INGREDIENTI per la versione I (n. 143)

2 uova
1 acciuga
poco prezzemolo
pochissima cipolla
burro q.b. per amalgamare (io ho sato l'olio d'oliva)

Far rassodare le uova mettendole in un pentolina ricoperte d'acqua fredda e farle bollire per 8 minuti. Scolarle e quando saranno fredde sgusciarle e tagliarle a metà, nel senso della lunghezza ed estrarne i rossi. Schiacciare i tuorli con una forchetta, unirvi l'acciuga, il prezzemolo e la cipolla tritati ed impastare il tutto con la lama di un coltello, aggiungendo tanto olio quanto serve per impastare.
Colmate i vuoti lasciati dai rossi (che poesia!) e conditele con olio, aceto, sale e pepe.



INGREDIENTI per la versione II (n. 144)














6 uova
30 g burro (io olio)
20 g mollica di pane
2 cucchiai di parmigiano
un pugno di funghi secchi (io sottolio, quelli avevo!)
qualche foglia di prezzemolo

Rassodare le uova e svuotarle (come prima). Bagnare la mollica con un po' di latte, farla ammorbidire, strizzarla e unirla agli altri ingredienti (se si usano funghi secchi, farli rinvenire in un po' d'acqua). Tritare tutto: io avevo iniziato con il coltello, ma rimaneva troppo grumoso, perciò poi ho dato qualche colpo di mixer ;)
Colmare i vuoti con la farcitura, ne avanzerà un po': spalmatela sul pane ;) Se preferite, tagliate le metà in spicchi.
Se preparate il giorno prima, sono ancora più buone.




Ok, due ricette semplici semplici, ma assolutamente gustose, soprattutto la variante numero II, testata sulla nipotanza dai 2 ai 13 anni!
E poi la semplicità non è necessariamente un male: voi non vorreste che fosse tutto più semplice?
Io sì.
Baci,
        Vale-polemica*

p.s. mi pare evidente che con la fotografia dovrò esercitarmi ancora a lungo. :)