martedì 29 maggio 2012

Zucchini ripieni di magro

Ciao ragazze!
Come state? So che molte di voi vivono nelle zone che in questi giorni stanno tremando. Posso solo dire che vi penso e vi capisco. Io vivo a 100 km dalla zona che è tremata 3 anni fa e ricordo benissimo la paura, l'ansia e l'aria che si respirava anche qui nella mia città, nonostante fosse relativamente distante. Purtroppo la Natura segue il suo corso, inesorabilmente, e l'uomo può fare ben poco. E costruire case a norma, nel suo piccolo, sarebbe già risolutivo.


Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.
                                    G. Leopardi, Dialogo della Natura e di un islandese
 

Lo so, sembra davvero di cattivo gusto adesso passare a parlare di cucina, ma io stessa, quando L'Aquila (e la mia città) tremavano, ho cucinato come non mai. 


Il titolo non vi dice nulla sulla provenienza della ricetta? Ebbene sì, ancora Pellegrino. Si vede proprio che sono ancorata al passato: Leopardi, Artusi... No, non sto ascoltando i canti gregoriani in sottofondo :)

La settimana scorsa ho visto le zucchine tonde, che a casa mia non compriamo mai, preferendo quelle lunghe. Ma io volevo provarli: già li immaginavo ripieni, con il cappellino. Ma come li riempio, per non usare il solito macinato? Basta aprire l'Artusi et voilà la risposta!



Da "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", n. 378

INGREDIENTI per 4 zucchine tonde

200 g tonno sott'olio
un pizzico di parmigiano
un poco di quel midollo levato dagli zucchini
l'odore delle spezie
una presa di pepe e punto sale
io ho aggiunto qualche foglia di menta fresca ed ho eliminato l'uovo

Tagliare il cappello dalle zucchine, svuotare l'interno, tenendo da parte un po' del midollo. Tritarlo con il tonno e la menta (io ho tritato tutto a coltello: lungo, ma mooolto catartico :)), unire gli odori e riempire le zucchine.
Cuocerle a 200° per circa mezz'ora, coprendo con della carta argentata se dovesse colorarsi troppo il ripieno (come è successo alle mie zucchine)





Una ricetta semplicissima, lo so, ma mi è piaciuto molto l'abbinamento zucchina/tonno: più estivo e più leggero del ripieno a base di macinato, pane etc.
Inoltre sono buone anche tiepide o fredde, perciò con un'infornata si rimedia la cena e il pranzo dell'indomani :)
Adesso vado a dedicarmi a un po' di lievitati: una vicina di casa mi ha chiesto di prepararle qualcosina per un "buffet cenato" ed io ne approfitto per provare qualche ricetta nuova. Lo so, in certe occasioni ci si dovrebbe affidare ai cavalli di battaglia, ma io sono un'incosciente! :)
A presto,
            Vale*



domenica 27 maggio 2012

Fiorellini limonosissimi

Buona domenica!
Che state facendo? Avete fatto le ore piccole ieri? Io ora stavo cercando di mettere un po' d'ordine tra riviste, libri, smalti :D La settimana appena trascorsa è volata: tra il nuovo impegno e un po' di commissioni per la mia famiglia non ho avuto molto tempo. E va benissimo così!

Il tempo per cucinare lo trovo sempre, però, soprattutto qualcosina di dolce :) Con la scusa che ho ripreso a correre e che macino km in bicicletta per andare da una parte all'altra della città, non mi nego mai qualche dolcetto per la colazione!
Questi di oggi in realtà li avevo preparati per il compleanno di mia sorella, che era praticamente all'insegna di Martha Stewart! La ricetta originale prevedeva il lime, ma io avevo a disposizione i limoni del giardino e ho cambiato frutta ;) Inoltre questi biscottini permettono di smaltire un po' di succo di limone; insomma, non posso ingozzarmi di sorbetti! Anzi, ho anche un'altra ideuzza, stay tuned :)




 Da M. Stewart, "Cookies", lime flowers

INGREDIENTI per circa 45 biscotti:

125 g farina
  40 g zucchero semolato
85 g burro
60 ml succo di limone
la punta di un cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
1 cucchiaio di buccia grattugiata di limone

Frullare lo zucchero con la buccia del limone, quindi montarlo col burro con le fruste elettriche. Unire il succo di limone, ridurre la velocità ed aggiungere gli ingredienti secchi, setacciati. Formare un panetto da mettere in frigo per una mezz'ora. Riprendere l'impasto e stenderlo ad uno spessore di 3 mm, ricavare dei fiorellini (Martha dice espressamente di praticare il buco centrale, magari aiutandosi con un levatorsoli) e rimetterli in frigo almeno 20 minuti: quando avrete completato una teglia, non lasciatela a temperatura ambiente ma sistematela in frigo.




Infornare a 180° per 12/13 minuti, o finché i biscotti non saranno leggermente dorati.
Spolverizzare di zucchero a velo.
 

















 Sono limonosissimi! Hanno quel gusto frizzantino tipico del limone e che a me fa impazzire! Se amate i dolci al limone, questi li troverete strepitosi!
Inoltre, si conservano 3/4 giorni, in una scatola chiusa ermeticamente.
Come molti biscotti di Martha, questi non contengono uova: e non voglio dire che siano leggeri (con quel burro, chi voglio prendere in giro?), però sono adatti a chi è intollerante alle uova.
Spezzo una lancia in favore del burro: questi si sciolgono in bocca!
Adesso vi lascio: vado a comprare un cronometro/contachilometri, perché correre guardando il cellulare per regolare la mia marcia non è molto pratico!
Ottima domenica a tutti!
                                    Vale*

giovedì 24 maggio 2012

Un tappeto di fragole

Lo so, nell'ultimo post parlavo di Jane Austen ed ora cito i Modà :) Ma non ho mai detto di essere una persona sanadimente coerente! E, come tutti, spesso (sempre?) ho bisogno di leggerezza.
Lo so, è una torta alla frutta, ma siccome le fragole non volevano saperne di disporsi in maniera graziosa, ed io volevo la torta interamente ricoperta, alla fine le ho disposte a tappeto. E siccome il dolce era per una cugina che prende in giro me e la nostra amica che ce ne andiamo per concerti di cover band, come dire, poco impegnate :) il nome era quasi obbligato!
Se guardo il mio blog è pieno di dolci al cioccolato, ma in realtà il mio dolce preferito è la crostata con crema e frutta: mi piace la frolla da sgranocchiare, la vellutatezza della crema e il morbido delle fragole. Adoro i dolci in cui si combinano più consistenze.
Questa, però, ha la base di pan di spagna, perché il resto delmondo della mia famiglia preferisce dolci morbidi, e ogni tanto decido di accontentarli :)
Per un dolce da famiglia potevo non attingere al nuovo membro di casa, Pellegrino? Sono suoi sia il pan di spagna che la crema: ho tradito persino Montersino (qui). Ma a me piace cambiare!



Pan di spagna, ricetta n. 599

INGREDIENTI per uno stampo ovale di 30 cm (metà dose dell'originale)

3 uova
85 g zucchero
85 g farina
odore di scorza di limone a chi piace (a me sì)

Separare tuorli ed albumi e montare i primi con lo zucchero fino ad ottenere una massa bianca e montata. Montare gli albumi a neve ferma ed unirli un po' per volta al composto di tuorli, quindi unire la farina mescolando adagio.
Infornare, in una teglia imburrata ed infarinata, a 170° (forno statico) per circa 25 minuti.



Crema, ricetta n. 675

INGREDIENTI per lo stampo ovale (metà della dose originale)

250 ml latte
 42 g zucchero
20 g frumina
 2 tuorli
odore di vaniglia
buccia di limone (Pellegrino non la mette. Io sì)

Lavorare lo zucchero con i tuorli, aggiungere la farina e per ultimi il latte e gli aromi. Cuocere, su fiamma bassa,  mescolando continuamente fino a quando la crema si attaccherà al mestolo. Lasciar raffreddare ed eliminare la buccia di limone.



Ci credete che è la crema migliore che abbia mai preparato? Non so se sia per la frumina (Pellegrino diceva: farina, o meglio amido in polvere, io avevo solo la frumina ed ho usato quella), per il limone bio del mio giardino, o perché lo spirito di Artusi è entrato in me :)

Ho assemblato la torta, sistemato le fragole alla bell'e meglio e ricoperto di gelatina di albicocche (2 cucchiai sciolti in un cucchiaio d'acqua)


Insomma, la rete è piena di torte alla frutta, non mancava la mia :) Ma questa arriva dritta dritta da due ricette ottocentesche: tutto torna, no? :)
Un bacio a voi  (coraggiosi e pazienti) che mi leggete sempre con attenzione!
                  Vale*


martedì 22 maggio 2012

Biscotti da famiglia

Buon pomeriggio!
Come potete notare,  dopo 2 ricette salata sono tornata ai miei amati dolci :) La gola, che vizio! Confesso però che è l'unico che ho. Non fumo, non bevo, vorrei aggiungere "non dico parolacce" ma mentirei: il mio linguaggio è un po' colorito! Effettivamente il cibo è davvero il mio vizio irrinunciabile, soprattutto sotto forma di dolci e dolcetti! Purtroppo non ho una volontà di ferro, cedo sempre alla tentazione e quando sono triste/nervosa/arrabbiata/frustrata il mio stomaco diventa una voragine!
Però c'è da dire che mi preparo sempre qualcosa di non troppo pesante o grasso da sgranocchiare, tipo questi biscotti del nostro amico Pellegrino ;) E aggiungo anche che, da ieri, ho ripreso a correre: questa volta seguendo un programma moooolto graduale (pure troppo!), necessario perché il mio ginocchio non è ancora in piena forma!
Ma passiamo a questi biscotti, che ammetto di aver preparato per via del nome: "da famiglia", non è una definizione bellissima? Effettivamente  sono adatti a tutti: ai bimbi piccoli, perché mancano le uova, ai nonni, perché sono poco dolci, a me, che visto quanti ne mangio almeno limito i danni :D




 
 Da "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", di Pellegrino Artusi, n. 572


INGREDIENTI per circa 25 biscotti:

250  g farina
  50 g burro morbido
  50 g zucchero a velo
100 ml circa di latte
    5 g ammoniaca in polvere
buccia di limone (mia aggiunta)
vaniglia
pizzico di sale

Inoltre:

latte q.b. per spennellare
zucchero di canna/granella di zucchero


Setacciare la farina con l'ammoniaca e disporla a fontana; porre all'interno tutti gli altri ingredienti, tranne il latte, ed iniziare a mescolare con una forchetta, quindi unire il latte poco per volta ed impastare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Stendere una sfoglia di 5 mm e ricavare i biscotti, spennellarli con il latte e spolverarli di zucchero di canna.
Infornare per 15 minuti a 170°, statico, o comunque fino a leggera doratura.

Lisci
o con ghiacc zucchero:



Sono leggerissimi, immagino per la presenza dell'ammoniaca (quando si apre il forno si rischia il collasso!) ma si "inzuppano a maraviglia"! Sono poco dolci, per questo io una parte l'ho spennellata e spolverata di zucchero di canna, che col retrogusto di liquirizia apporta il suo valore aggiunto :)
Insomma, ancora una volta Pellegrino non delude, anzi! Mi piace sempre di più sfogliarlo, leggere i suoi aneddoti e scovare tantissime ricette interessanti e gustose, alcune talmente sfiziose da non sembrare così 'antiche'! Sarà che io sono per il ridimensionamento, per la ri-scoperta delle radici, della semplicità, anche e soprattutto in cucina. Ma io sono più antica di Artusi! Chi mi conosce sa che io sono ottocentesca dentro! :)
Un saluto da una Jane Austen mancata :)



venerdì 18 maggio 2012

Patburgers

Grazie ragazze, per tutti i complimenti e i discorsi dell'ultimo post! Grazie davvero! Proposte di adozione a distanza non ne sono arrivate, forse perché avevo dimenticato di specificare: "1000 € trattabili".
Io in questo momento sono seduta sul letto con una tazza di tè in una mano: è tornato l'inverno! Il mio progetto di spalmarmi al sole con una pila di libri è rimandato a data da definire. La pila di libri è l'unica costante invariata! Ho terminato "The particular sadness of lemon cake": qualcuno di voi mi aveva consigliato la Bender e ammetto che mi ha rapita: è coinvolgente, poetica, molto fantasiosa. Gli strani poteri posseduti dai personaggi secondo me sono meno improbabili di quanto sembrino: Rose percepisce i sentimenti di chi ha preparato il cibo che mangia. In fondo questa cos'è, se non l'empatia che proviamo tutti quando non siamo presi da noi stessi, quando siamo particolarmente sensibili o ricettivi?
Insomma, davvero un bel libro! Altri consigli?
Io aspetto i vostri suggerimenti in fatto di libri, ma permettetemi di consigliarvi questi burgers: buonissimi! Io li ho mangiati per cena, ma ne ho preparato anche uno mignon: perfetto da buffet o da aperitivo! (La dueenne guardando il mignon esclamava: torta! torta! O lei è un po' confusa o io ho il dono del trompe l'oeil e non lo sapevo!)


Da "Cucina no problem", giugno 2006 (la rivista li chiama "hamburgers di patate", ma l'ham non c'è e io mi sentivo creativa :D)

INGREDIENTI per 4 burgers grandi e 2 piccoli

750 g patate (peso da crude)
1 tuorlo o 1 albume
1 cucchiaio di pangrattato
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
sale
noce moscata

Per la panatura:

5/6 cucchiai di pane grattato
1 cucchiaio di semi di sesamo

Per la farcitura:

5/6 fette di prosciutto cotto
100 g di stracchino (o robiola, o philadelphia: quello che vi piace insomma, meglio se spalmabile)


Lessare le patate, sbucciarle e schiacciarle. Unire il tuorlo (o l'albume), il sale, il pangrattato, il parmigiano ed una spolverata di noce moscata. Amalgamare bene: ne risulterà un composto lavorabile a mano.
Formare i burgers, a mano o versando l'impasto in un coppapasta rotondo (55 g per quello da 8 cm e 15 g per quello da 4 cm sono le proporzioni ideali per mangiare tutto in un sol boccone: i miei erano leggermente fuori misura!).
Panare i burgers nel misto di pane&sesamo, sistemarli su carta forno, spruzzarli d'olio e cuocerli a 200° per 20 minuti (10 per quelli piccoli), rigirandoli a metà cottura.
Sfornare i burgers, spalmare con lo stracchino precedentemente lavorato con una forchetta e ripassarli nel forno ancora caldo (anche spento) per una ventina di secondi, il tempo di far sciogliere il formaggio; adagiarvi il prosciutto e coprire.
Servire con un'insalatina (che ci dà l'idea di consumare un pasto sano).



Ed il mini patburger per la big Principessa di casa (che però ha un nome da Regina):


Solo rivedendoli mi torna l'appetito!
L'impasto si può arricchire con un cucchiaio di frutta secca tritata: io non ne avevo in casa, ma secondo me ci sta davvero bene! Non so se sia un secondo, un piatto unico, una porcheria :) ma so che è davvero sfizioso!
Vi auguro un buon week end!
Alla (settimana) prossima,
                                       Vale*

mercoledì 16 maggio 2012

Coppia di budini salati...

... Anche tu? Direte voi. Ebbene sì! Questo mese ho deciso di iniziare a partecipare all'MTC! In realtà c'avevo fatto un pensierino il mese scorso, ma mi sono decisa quando ormai il tempo per iscriversi era scaduto. Il mese scorso, però, la ricetta in questione era un dolce, adesso un budino salato. Mai preparato né pensato di prepararlo. Allora ho capito che dovevo proprio partecipare. Più di una volta vi ho raccontato che per me questo blog è un'occasione per raccogliere degli spunti, delle iniziative, dei suggerimenti. Tutto questo serve per darmi nuovi stimoli. Forse non è facile da comprendere, o forse sono io che sono un caso patologico, ma alle volte ho la sensazione che tutto questo tempo che ho, mio malgrado, a disposizione mi faccia atrofizzare il cervello! So che molte di voi mi ucciderebbero perché, loro malgrado, non riescono a ritagliarsi del tempo :) che vogliamo fare, chi troppo chi niente :) (Ma se volete un'assistente personale o una governante o semplicemente volete adottarmi a distanza e spedirmi 1000€ al mese non esitate a contattarmi :D)
Insomma, per farla breve: per me questo MTC è una sfida nella sfida, ma con tutta l'atmosfera e la rilassatezza di un gioco. Ogni tanto ho bisogno di darmi dei 'compiti': sono la Professoressa di me stessa! E sono molto severa!
Inoltre, sempre perché non bisogna lasciarsi andare, da domani avrò anche un piccolo impegno: nessun lavoro in vista, ma è un impegno molto nelle mie corde! No, dopo la corsa non ho deciso di darmi alla lotta greco-romana. Non ora almeno.

Veduta aerea delle mie creazioni (che nella mia mente si presentavano molto più scenografiche!):

Per entrambe le preparazioni ho utilizzato la ricetta di Acquolina (qui), dimezzando le dosi


Budino di carote con pancetta al curry e salsa allo yogurt

250 g di carote
  50 ml di panna fresca
1 uovo
15 g di parmigiano grattugiato
un pizzico di noce moscata
sale

2 fettine di pancetta
1 cucchiaino di curry
la punta di un cucchiaino di cannella

Per la salsa:

2 cucchiai di yogurt bianco
qualche goccia di succo di limone
sale

Ho cotto le carote a vapore, quindi le ho frullate con l'uovo, la panna, il parmigiano e la noce moscata. Ho versato il composto ottenuto in 2 stampini imburrati e infornato in una teglia con due dita d'acqua calda a 180° per 45 minuti.
Intanto ho preparato la salsa mescolando lo yogurt con il succo di limone e il sale e quando ho sformato i budini ho rosolato la pancetta in una teglia antiaderente senza condimenti (si friggerà da sola con tuto il suo grasso: per un'alimentazione sana rivolgersi altrove)  e appena tolta l'ho spolverizzata di un cannella e curry.

Il colore di questo budino mi piace tanto: poi in vista dell'estate il betacarotene non è mai abbastanza :) La delicatezza della carota e la pancetta leggermente croccante e piccante creavano un contrasto piacevole, con la salsa allo yogurt che rinfrescava il tutto.

Budino di fagiolini con giardiniera ed olio alla menta:

250 g di fagiolini lessi
1 uovo
50 ml panna
15 g parmigiano grattugiato
sale
qualche fogliolina di timo

Per la giardiniera:

ho usato la mia (qui)

Per l'olio alla menta:

ho lasciato insaporire 4 foglie di menta in qualche cucchiaio d'olio d'oliva

Ho frullato i fagiolini lessati con la panna, l'uovo, il parmigiano, il timo e il sale e versato in 2 stampini imburrati e cotto a bagnomaria a 180° per 40 minuti.
Ho tentato di sistemare la giardiniera dentro il coppapasta, ma è evasa!
Ho tagliato una fetta di pane a bastoncini, li ho tostati in una padella antiaderente e li ho spennellati con l'olio alla menta.

 Questo era davvero fresco: il timo nel budino, l'olio alla menta e l'agrodolce della giardiniera davano proprio la sensazione di estate! Un crescendo di sapori che ha convinto anche il mio severissimo giudice: mia madre. E poi il fagiolino chiama la menta, e la menta è una delle poche piante che cresce rigogliosa nel mio balcone:

Lo so, il nano è kitsch, ma la dueenne di casa (non sono io, eh!) è in piena fase gnomeo e biancaneve :D

















Il verde è più fotogenico, non trovate?




































Non sono le ricette del secolo, eh!, però mi è piaciuto concentrarmi a pensare agli abbinamenti e per una volta non limitarmi a copiare :)
E ho scoperto che il budino è buono, veloce da realizzare e fa davvero scena servito come antipasto (se impiattato meglio di come faccio io!).
Ora vado: sto cercando di essere più sintetica, si nota? :D
A presto
             Vale*

Con questa ricetta partecipo (spero) all'MTC


           

domenica 13 maggio 2012

Torta di rose per la mia Mamma

E ogni tanto questa Mamma la vogliamo viziare o no?
Voi dovete sapere che io sono una grandissima rompiballs con mia madre: la rimprovero perché mangia troppo e male (senti chi parla, direte voi!), la sgrido sempre perché mischia proteine diverse e usa troppo olio, perché s'è fatta troppo bionda, e perché si incaxxx troppo con me :D Insomma, io un motivo per rompere l'anima al prossimo lo trovo sempre, soprattutto se il prossimo in questione è mia madre!
Ma lei resta il mio vero pilastro, il mio punto fermo, colei la cui voce è l'unica in grado di rassicurarmi quando c'è qualcosa che non va. Lei è anche quella che non mi prende mai sul serio quando di matto (circa 3 volte al giorno, dopo i pasti), che ha un gran senso dell'umorismo (l'ho preso da lei) e tanta forza. 
Io vorrei avere un decimo della sua forza, del suo senso dell'orientamento e i suoi occhi verdi bellissimi!
Auguri Mamma, visto che oltre alle begonie c'è scappata pure la torta burrosa? :)

Una sera mi racconta di aver intravisto un dolce proposto da Benedetta Parodi (che io aborro: srotola tutto ciò che si vende al supermercato, farcisce con mezzo banco salumi, 30 minuti a 180° cotto e mangiato. Ma và và): delle strisce farcite con una crema a base di burro e zucchero. Lo devi fare qualche volta!
Udite udite! Mia madre non me lo chiede quasi mai: abbiamo gusti così diversi che se piace a lei non piace a me. Potevo non prepararle una sorpresa per la sua festa?









INGREDIENTI per la base:

350 g farina
    3 tuorli
    3 cucchiai di olio di semi
    3 cucchiai di zucchero
150 ml di latte tiepido
  15 g lievito di birra
buccia grattugiata d'arancia
pizzico di sale

per il ripieno:

110 g burro a temperatura ambiente
140 g zucchero
10 g zucchero vanigliato (zucchero che faccio a velo e lascio nel barattolo con la stecca di vaniglia)
mezzo cucchiaino di cannella



Far sciogliere in 100 ml di latte il lievito. Setacciare la farina, scavare un incavo e versarvi tuorli, sale, olio, buccia d'arancia e zucchero ed impastare (io nell'impastatrice). Unire il latte con il lievito, continuando ad impastare, e versare gli altri 50 ml poco per volta, valutando se sono pochi o troppi: per me erano pochini, ne ho aggiunti altri 20 ml circa (quindi in tutto 170 ml). Lasciar lievitare fino al raddoppio: a me è bastata poco più di un'ora.
Intanto preparare il ripieno: lavorare il burro morbido con la forchetta, amalgamarvi gli zuccheri e la cannella.
Riprendere l'impasto, stenderlo in una sfoglia rettangolare di 5 mm  e spalmarvi il ripieno,arrotolare dal lato lungo e ritagliare dei pezzetti lunghi circa 5 cm, che ho sistemato distanti in una teglia di 28 cm coperta di carta forno. Voi ricordatevi di chiudere le rose sotto :) Far lievitare fino a che le rose saranno gonfie ed unite tra di loro.


Infornare a 180°, statico, per 25 minuti.
Spolverizzare di zucchero a velo.


Ovviamente il dolce che mia madre aveva visto era la torta di rose. Altrettanto ovviamente, io ho cercato una ricetta sperimentata da qualcuno che non fosse la Parodi :D E mi è venuta in aiuto Cinzia, che con il suo gioco "dai! ci scambiamo una ricetta?" mi ha fatto conoscere il blog di Pam (qui) che proponeva proprio una torta di rose (questa): perfetta! Un impasto sofficissimo, leggero, senza burro (e magari sostituendo il latte con latte di soia diventa perfetto anche per gli intolleranti, chiaramente variando il ripieno). Io ho diminuito la dose di burro del ripieno perchè l'avevo finito :D ed ho insaporito con vaniglia e cannella, tanto oggi il tempo è orribile e i profumi invernali ci stanno bene!
La mamma mi ha già chiesto se lo preparo anche con la crema: Pam, è un miracolo! Grazie!! :*
Ho sconfitto il mostro nero della torta di rose (mai provata perchè io con i lievitati ci vado con i piedi di piombo) e ho trovato LA ricetta al primo colpo: variando i ripieni, diventerà il dolce da portare a cena ;) e chi l'abbandona più?

Sto diventando sempre più logorroica: esattamente come sono dal vivo. C'è voluto un anno di blog ma ce l'ho fatta ad aprirmi: e sì, 1 anno esatto, compiuto 2 giorni fa ed io me n'ero dimenticata: fortuna che una nuova lettrice -attenta- spulciando se n'è accorta!
Lo so, siete stremati, ma permettetemi un ultimo, ma non meno importante pensiero: alle mamme di testa e di cuore. In questi giorni ho letto molti post che mi hanno commossa fino alle lacrime: è dura accettare un destino avverso, è ancora più crudele quando viene negato un desiderio d'amore. Il destino ha scelto per loro: io posso solo augurarvi buona vita, col cuore.
Baci,
        Vale*



Non conoscete il gioco di Cinzia? Dovete rimediare: partacipando si conoscono nuovi blog, si imparano nuove ricette e soprattutto si assiste alle estrazioni che Cinzia organizza per gli accoppiamenti: poesia pura. Regala a questo gioco una cornice magica: le foglie, le calze, ogni volta ne inventa una :) Grazie Cinzia!



sabato 12 maggio 2012

Biscotti al cacao con ganache al cioccolato bianco

... e il titolo già spiega perché, nonostante le pessime foto, io mi sia convinta a pubblicarli!

Come state? Ora siete spaparanzati al sole, al mare o in giardino? Io per ora sono a casa: ma recupererò nel pomeriggio o direttamente domani. Mare, lettino, libro: la mia postazione da giugno a settembre!
Vivere in una città di mare è bellissimo (nonostante la mia non sia proprio tra le più belle): i primi caldi, il primo bagno, l'ultimo prima di tornare a scuola. E tutto quello che accadeva nel periodo in mezzo :)
Le passeggiate kilometriche la sera, le stelle la notte di San Lorenzo (che poi con la luce dei lampioni quante se ne vedevano secondo voi?), il pranzo in spiaggia a Ferragosto. Comprare il diario di scuola prima della fine di agosto, così da scambiarceli e scriverci messaggi da rileggere in inverno, date da ricordare, compleanni da non dimenticare. E poi vedere gli altri ripartire e rimanere l'unica, ritrovarsi sola: un po' come Selvaggia in "Sapore di mare", ma io non ero (e non sono) gnocca come Isabella Ferrari all'epoca!, l'odore della pineta dopo le piogge settembrine
Certo, tutto questo quando ero adolescente, ora è tutto diverso: ma certe sensazioni sono indelebili.

"Quando veniva settembre, il vento cambiava di verso e la stagione di odore []Ci avvisava la prima lana addosso che nell'aria fragrante passava l'odore della pineta umida e dei quaderni nuovi, freschi di fogli bianchi. Sulle spiagge deserte correva il cielo cupo ed era tempo di passeggiate" Erri de Luca.

Ok, nostalgia da fine estate a Maggio: o sto invecchiando o sto impazzendo :)

Passiamo alle cose serie, da "Cookies", di Martha Stewart: chocolate sandwiches

INGREDIENTI per circa 40 biscotti(accoppiati):

218 g farina
113 g burro a temperatura ambiente
  15 g cacao
1/2 cucchiaino lievito
1 uovo grande
110 g zucchero

Per la ganache al cioccolato bianco:

250 g cioccolato bianco
120 ml panna fresca

Per i biscotti: montare il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema,  unire l'uovo e farlo amalgamare, quindi aggiungere la farina setacciata con lievito e cacao. Formare un panetto e far riposare in frigo o in freezer.
Riprendere il panetto, stendere una sfoglia sottile (3 mm), ricavare i biscottini e lasciarli riposare in frigo almeno 15/20 minuti.
Infornare a 160° per 12/13 minuti.

Per la ganache: portare a bollore la panna e versarla sul cioccolato bianco a pezzi. Lasciar raffreddare; Martha diceva un'ora, io l'ho utilizzata dopo 3/4 ore ed era di una consistenza perfetta da spremere con la siringa.

 Farcire metà dei biscottini, sovrappore le altre metà. Essendo piuttosto croccanti, non risentono molto dell'umidità e possono essere preparati anche con 3/4 ore di anticipo.

 Anche questi facevano parte del buffet per il compleanno della sorella ;) Sono stati divorati, da me in primis! La cremina dentro è goduriosa proprio e contrasta a meraviglia con il biscotto (Martha usava il doppio dello zucchero, io ho ridotto e li ho trovati perfetti così).
Andrebbero decorati con del cioccolato bianco fuso: io non avevo tempo :D
I biscotti non farciti si conservano 2 giorni in una scatola ben chiusa.

Buon fine settimana!
                               Vale*

giovedì 10 maggio 2012

La recipe di Maggio imprigionata

 Lo so che avevo scritto che avrei postato ieri, ma davvero non ho avuto un attimo di tempo! Ieri pomeriggio avevo un impegno alle 15, ma che, tra una cosa e l'altra, si è protratto fino alle 19. Siccome metà del tempo l'ho trascorso in piedi, le mie povere ginocchia ne hanno risentito e ieri sera ero distrutta. E stasera poco peggio :) Passerà. Passerà? (io me lo chiedo spesso. E non solo pensando al dolore di gambe. Tra l'altro ho una voglia di correre, nuotare che mi sta risucchiando!)

Va be', non perdiamoci dietro alle mie riflessioni che non portano mai da nessuna parte :) e veniamo alla ricetta.

Eccoci di nuovo all'appuntamento mensile con il contest-non contest di Flavia. La sua idea mi è piaciuta da subito: permette di conoscere nuovi blog, di andare a spulciare tutto il ricettario del blog in questione fino a trovare qualcosa che incontra esattamente il tuo gusto, ma che, per qualsivoglia motivo, non avevi mai provato.
Il blog di questo mese è Assaggi di viaggio: un viaggio tra Paesi e ricette, un blog pieno di dolci sofisticati, deliziosi alla vista; io ne avevo puntati una decina, ma poi, di fronte ad un invito a cena da un'amica, ho pensato di portare un antipastino, eccolo:
Hihi, Vale spiritosa!





Cheese cake al pesto! Qui l'originale. Mi ha ispirata da subito e non ha deluso! Nell'originale viene proposta una torta di 18 cm, ma l'idea di trasportarla non mi rendeva molto sicura: cambio ricetta? Nooo, voglio questa. Faccio dei bicchierini monoporzione? Noooo, troppo piccoli. Idea: la preparo nei barattoli così viene fuori una bella dose sostanziosa (Vale ingorda) e non ho problemi a trasportarla: attappo e via! Un successo! Grazie Fabio e Anna Luisa: questa cheese cake sarà spessissimo sulla mia tavola quest'estate!

INGREDIENTI per 4 barattoli medi:


Per la base:

4 fette di pane in cassetta (la mia unica sostituzione rispetto all'originale)

Per la farcitura:

250 g ricotta
8 g gelatina in fogli
30 g foglie di basilico
100 g panna fresca
20 g pinoli
1 spicchio di aglio sbucciato
20 g grana grattato
origano
2 cucchiai di olio evo
sale e pepe

Per la copertura:

200 g pomodori cuore di bue o costoluti 
1 cucchiaio d'olio d'oliva
sale, pepe e origano

Il procedimento lo copio direttamente da loro:

Ammollate la gelatina in acqua fredda, tritare le foglie di basilico con aglio pinoli, mescolare e aggiungere il grana e 2 cucchiai di olio, sale e pepe.
Tostare le fette di pane in cassetta su un padellino antiaderente, quindi ricavare con dei coppapasta delle basi di diametro uguale a quello del barattolino e depositarle sul fondo.
 Mescolare la ricotta con il pesto, scaldare 2 cucchiai di panna in un padellino e aggiungere la gelatina strizzata, fatela sciogliere e incorporatela alla ricotta. Montare la panna rimasta e unitela delicatamente al composto di ricotta e pesto, versate il tutto sopra la base e mettete in frigo per due ore. Tagliate i pomodori a fettine sottilissime e disponetele sul cheesecake, condire con olio, sale pepe e origano e decorate con foglie di basilico.




 Buonissima! Saporita ma delicata, fresca (e anche veloce da preparare).
L'idea del barattolo non è né geniale né originale, ma io me li rimiravo tutta soddisfatta :) Scusate!
Ora vado a cena:
buon appetito anche a voi!
Baci,
           Vale*


Con questa ricetta partecipo a



martedì 8 maggio 2012

Chocolate thumbprints

Ciao carissime!
Lo so che vi siete stufate dei dolci che compaiono sempre su queste reti :) ma prometto che arriveranno a breve anche i salati!

Questi biscotti fanno parte del piccolo buffet dolce che ho preparato per il compleanno di mia sorella: poche cose ma di un altissimo livello... di colesterolo! Come la torta cioccolatosissima (qui) anche questi (e gli altri, eh eh!) arrivano dritti dritti dal libro di Martha Stewart. Martha e Pellegrino potrebbero stringersi la mano: date loro un panetto di burro e vi solleveranno il mondo (Pellegrino lo solleverà dall'aldilà). Io non amo i dolci troppo burrosi, però in genere sono apprezzati: ecco, al compleanno si sono spazzolati tutto. Mi hanno detto che mi sono superata (Vale gongolante).
Vi dirò, alla fine i dolcetti burrosi li ho apprezzati anche io: questi si scioglievano in bocca e col contrasto del cioccolato amaro (74%) erano deliziosi!


 Da "Cookies", di Martha Stewart

INGREDIENTI per 25 biscotti da 12 g:

Per i biscotti:

113 g burro
62 g zucchero a velo
156 g farina
un pizzico di sale
qualche goccia di estratto di vaniglia

Per la farcitura:

90 g cioccolato fondente
40 g burro (io qui ho imbrogliato e  ne ho usati 20)
 mezzo cucchiaino di sciroppo di glucosio (omesso: la mia amica farmacista che mi spaccia lo sciroppo era in luna di miele!)

Battere bene burro e zucchero con le fruste elettriche (o in planetaria). Unire la farina setacciata con il sale ed aumentare la velocità, fino a far amalgamare gli ingredienti.
Formare delle palline grandi come una noce (io peso tutto, perché regolandomi a occhio sono troppo imprecisa!) e posizionarle su una teglia coperta di carta forno, scavare col pollice una fossetta al centro del biscotto.
 Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 10 minuti, quindi prendere la teglia e pigiare di nuovo le fossette (magari aiutatevi con il manico di un mestolo); reinfornare altri 10 minuti o fino a doratura.
Appena sfornati, se si saranno rigonfiati, ripigiare :)
Lasciar raffreddare i biscotti e intanto far fondere a bagnomaria cioccolato e burro, quindi riempirvi le fossette.




Confesso: il burro qui si fa proprio amare!
I biscotti, non farciti, li ho preparati 2 giorni in anticipo, conservandoli in una scatola a chiusura ermetica ed hanno retto benissimo.

Vi lascio con questa immagine voluttuosa e vado a preparare un piccolo antipastino da portare ad una cena stasera! Devo ammettere che la fantasia, se stimolata, dà i suoi frutti: fino a qualche mese fa non ero in grado di uscire dal seminato, di pensare a qualche abbinamento, a qualche presentazione. Ora non dico di essere diventata una creativa, ma ogni tanto ho qualche soddisfazione! Vi ho incuriosite? Allora vi aspetto domani! Baci,
        Vale*

sabato 5 maggio 2012

Di biscotti che si credono plum cake

Buongiorno!
Lo so che in genere faccio passare ere bibliche tra un post e l'altro e invece ultimamamente sono più presente. E mi piace così. Mi piace scrivere sul mio blog, interagire con voi, giuro che se potessi vi inviterei per una bel pranzo sul balcone (se c'è il sole, eh, sennò mica vi farei congelare!). Sarebbe davvero una gioia per me potervi conoscere personalmente: io sono grata a chiunque di voi passa di qui e mi lascia un commento, con alcune di voi sento una grande affinità e ne sono davvero felice. Quando ho aperto il blog è stato per mettermi alla prova, per avere uno sprone a migliorare nella presentazione ( 'mise en place' fa troppo chic?), a provare a cucinare nuovi piatti. E tutto questo è successo: è stato anche il motivo per cui ho iniziato a partecipare ai vari contest (io sono della scuola 'l'importante è partecipare', sono l'anti-competitività per eccellenza). Ma è successo anche di più: ho toccato con mano la vostra profonda empatia e solidarietà.

Ancora una volta le parole hanno preso il sopravvento: la ricetta l'avevo già scritta e salvata ieri, adesso ho aperto il post e... ecco il papiro! Adesso però passo davvero alla ricetta, ma anche qui è necessario un preambolo.
Pellegrino mi ha fregata. Non nel senso che mi ha delusa (non sbaglia un colpo), ma proprio nel senso che mi ha presa in giro: Artusi, anche tu ti ci metti?

Da "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", n. 571

INGREDIENTI per uno stampo da plum cake

40 g farina
30 g fecola
40/50 g mandorle tritate grossolanamente
90 g zucchero
1 cucchiaio di marmellata
candito buccia grattugiata di un'arancia
3 uova


Separare tuorli e albumi; lavorare a lungo i primi con lo zucchero, quindi setacciarvi le farine mescolate. Unire gli albumi montati a neve, quindi le mandorle, la buccia grattugiata dell'arancia e la marmellata. Mescolare bene e versare in una "cassettina di latta larga 10 cm e lunga poco meno del diametro del vostro forno [...] Così i biscotti avranno il loro cantuccio dalle due parti e, tagliati larghi un cm e mezzo, saranno di giusta proporzione. [...] I biscotti tagliateli il giorno appresso, tostandoli, se vi piace, dalle due parti."

Ora, voi che vi sareste aspettati? Io tutto fuorché un plum cake! Dopo 40 minuti di cottura a 160° c'era questo bel plum cake soffice, che, per lo stupore, non ho fotografato. Artusi, ma io volevo dei biscotti! Se volevo un plum cake facevo il tuo plum cake. Ma il giorno appresso l'ho tagliato a fettine e le ho tostate (tanto dovevo tostare i biscotti della salute, qui) e... habemus biscottim!


Li vedete i puntini rossi? Non è rosolia, è la marmellata di fragole ;)


Questi sì che sono biscotti! Rimangono croccanti ai bordi e teneri all'interno, con quei pezzetti scrocchiosi di mandorla... Non sono eccessivamente dolci, quindi magari si può aggiungere altra marmellata! Se si vogliono biscotti teneri e basta, da non tostare, credo basti versare il composto, a cucchiaiate, su carta forno; prometto che sperimenterò e vi farò sapere!
Adesso vado ad impastare i cornetti brioches (questi): doppia dose, da dividere con la nipotina (e la mamma della nipotina!). Voglio ridurre ulteriormente il lievito e quindi allungare la lievitazione, con questa giornata calda non credo che dovrei avere problemi.
A presto!
Vale*

P.S. ora che ci penso, forse tutta la prefazione di questo post è stata generata dalla mia sorpresa di fronte ai 102 followers! Grazie a tutti voi 102 :) Ero certa che non avrei avuto un gran seguito e la vostra partecipazione mi sorprende ancora! 





Con questa ricetta partecipo al contest di Morena


giovedì 3 maggio 2012

Torta cioccolatosissima

Buon pomeriggio!
Allora, avete approfittato del ponte per riposarvi un po'? Io ho trascorso molto tempo in cucina: il 30 è stato il compleanno della bimba della mia vicina nonché maestra di cucina (e non solo!) e l'1 di mia sorella e per entrambe ho preparato qualcosa. In tutto ciò mi sono anche azzoppata: forse avrei dovuto riprendere l'attività fisica in modo più graduale. Chissà come avrà fatto Forrest Gump a non massacrarsi i legamenti: era meno allenato di me!
Va bè, adesso qualche giorno di riposo (grrr) e poi di riprenderò in modo meno intenso! Va bene così Mary? :) Sapete, Mary oltre ad insergnarmi a fare gli gnocchetti mi fa anche da tutor!

Ecco una torta per la quale vale la pena fare qualche km di corsa: è di una bontà unica! L'ho preparata per il 25 aprile e mia sorella me l'ha richiesta per il compleanno. Arriva dritta dritta dal libro "Cookies" di Martha Stewart, ma non pensate che ho tradito Pellegrino: tornerà presto su questi schermi!


Martha li chiama "Truffle brownies dalla forma a cuneo", ovvero: servito a fettine. E se è servito a fettine io la chiamo torta :) (guizzi da traduttrice disoccupata!)

INGREDIENTI per uno stampo da 22 cm:

 Per la base:

65 g burro
90 g cioccolato amaro
62 g farina
2 uova grandi
110 g zucchero
un cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
60 ml latte

Per la ganache:

160 ml panna fresca
120 g cioccolato (per me: metà fondente al 74% e metà al latte)

 Prepariamo la base: far sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro e farlo raffreddare leggermente.
Montare (in planetaria o con le fruste elettriche) per qualche minuto le uova e lo zucchero, quindi unire il cioccolato fuso, il latte e mescolare ancora un po', ridurre la velocità ed unire farina, lievito e sale setacciati fino ad amalgamarli al composto.
Infornare a 160° (statico) per 30 minuti circa: verificare inserendo uno stecchino al quale dovranno rimanere attaccate delle mollichine non bagnate.
Far raffreddare bene.


Per la ganache:
portare a leggero bollore la panna e versarla sul cioccolato tritato, lasciar riposare 5 minuti, poi mescolare ogni 10 minuti per mezz'ora.
Versare la ganache sulla base e far assestare 20 minuti, quindi sistemarla in frigo (o in congelatore per mezz'ora/1 ora) ma toglierla 15 minuti prima di servirla.



Solo rivedendo la foto mi torna la voglia di riprepararla! La base (che io ho preparato il giorno prima e avvolto nella pellicola) è soffice ma compatta ed il ripieno è cremosissimo, insieme formano un mix di consistenze che si scioglie in bocca!  Non dimenticate di lasciarla qualche minuto fuori dal frigo prima di consumarla: il gusto ne guadagna tantissimo!
Io ora vado a stendermi un po': a quanto pare è meglio se per qualche giorni mi dedico alla lettura -non che mi dispiaccia!
Baci,
       Vale*