lunedì 30 aprile 2012

Gnocchetti di semola con pesto rosso

Buona inizio settimana!
Allora, state approfittando del ponte per regalarvi qualche giorno di vacanza? Io sono relegata in cucina da ieri: domani è il compleanno di mia sorella e mi ha chiesto di preparare qualcosa per un caffè con i suoi amici -quindi preparatevi ad una sfilza di ricette ad alto tasso di colesterolo nei prossimi post!
Volete sapere una novità? Ho iniziato a correre! IO! Chi mi conosce sa quanto io sia pigra, pigrissima. Per 27 anni e 3/4 della mia vita sono stata pigra fino all'indolenza, poi ho scoperto il nuoto ed ho iniziato ad andare in piscina tutti i giorni, anche la domenica! Tutto questo fino a settembre, quando non ho rinnovato l'iscrizione perché credevo di dover partire. E così sono tornata alla mia pigrizia, fino a giovedì scorso quando mi sono svegliata e così, senza pensare ho messo la tutta e sono andata sul lungomare a correre. E da allora tutte le mattine, più o meno all'alba, vado: appena ho iniziato ho avvertito una sensazione di leggerezza e di sollievo che solo lo sforzo fisico sa dare, e mi dà una carica di energia che mi dura tutto il giorno. Insomma, è esattamente quello di cui avevo bisogno! Mens sana in corpore sano :)

Ovviamente non è che ora io mi sia convertita tout court ad un'alimentazione a base di sole verdure, eh eh! E ieri mi sono preparata questa bontà:





Ho trovato la ricetta di questi gnocchetti nel blog di Mary, Dafne's Corner (qui). Dovete sapere che quando io seguo un blog, lo spulcio ben bene: per conoscere meglio chi scrive, per vedere i cambiamenti del blog nel corso del tempo. Proprio mentre studiavo il blog di Mary ho visto questo post e ho subito pensato 'devo provarli'. Detto fatto: la pasta di semola senza uova si lavora benissimo, e Mary spiega benissimo come formare gli gnocchetti (che poi i suoi sono bellissimi e i miei un po' bruttini è un altro paio di maniche).

INGREDIENTI per 2 persone:

200 g di semola di grano duro
acqua tiepida q. b. (circa 100 ml)

Formare una fontana con la farina e al centro versare un po' d'acqua ed iniziare a lavorare con una forchetta, aggiungendo acqua man mano fino ad ottenere un panetto omogeneo e morbido. Non occorre molto tempo e si lavora benissimo: io non ho ceduto alla tentazione di mettere tutto nella planetaria (ma solo perché erano solo 2 etti! :D).
Ho lasciato riposare il panetto per circa mezz'ora e poi ho formato dei cordoncini di circa 1,5 cm di diametro che ho tagliato a pezzetti di 1 cm e fatto rotolare su una forchetta, trascinandoli con il pollice. Lasciar asciugare su un vassoio insemolato.


Questi erano i miei: per vedere la perfezione andate da Mary, per impediti e principianti assoluti: siete nel posto giusto.

Mentre la pasta si asciugava ho preparato il condimento: pesto di pomodorini secchi (da Cucina Moderna, Aprile 2012):

INGREDIENTI:

10 pomodori secchi
2 cucchiai di capperi sciacquati e scolati
prezzemolo
1 spicchietto d'aglio
5/6 cucchiai di olio extra vergine

Frullare pomodori, capperi e prezzemolo fino ad ottenere un trito grossolano; aggiungere l'olio a filo e continuare a frullare. Versare in una ciotolina, aggiungere l'aglio (potete anche frullarlo, io l'ho lasciato insaporire e poi l'ho tolto) e lasciar riposare al fresco.

Cuocere la pasta in acqua salata, ricordandoci di  lasciarne un paio di mestoli da parte, scolarla quando torna a galla e ripassarla in padella con il pesto diluito con un po' d'acqua della pasta.

Che buono che era!! Gli gnocchetti sono buonissimi, raccolgono il sughetto ;) ed hanno trovato il favore di mia madre e della dueenne di casa, che dopo giorni di digiuno si è divorata la sua porzione.
Il pesto rosso è piuttosto aromatico e pungente: a me è piaciuto molto, ma se non amate i sapori forti ve lo sconsiglio.
Mary, grazie :) volevo provare da tempo la pasta bianca e grazie a te ce l'ho fatta! Ma dici che con lo stesso impasto posso farci anche le orecchiette?

Io vi saluto e vi auguro un buon ponte: trascorretelo al meglio!
Baci,
        Vale*

mercoledì 25 aprile 2012

Pancakes salati di soli albumi

Buona giornata di festa voi!
Come la state trascorrendo? Per me pranzo in famiglia! Io mi sono limitata al dolce, che ho appena sfregiato :D speriamo guarisca in tempo per essere servito!
Nell'ultimo post mi è stato suggerito da due persone lo stesso libro: 'Un segno invisibile e mio', di Aimee Bender. Quel libro è nella lista dei prossimi acquisti, però mi ha fatto riprendere in mano un libro della stessa autrice 'The particular sadness of lemon cake'. L'avevo comprato diversi mesi fa, ma l'avevo lasciato da parte perché volevo leggerlo una volta trasferita. Perché, sapete, mesi fa io avevo deciso di partire per la Germania e sembrava filasse tutto liscio: avevo trovato aggancio, lavoro... Poi all'ultimo è andato tutto a pxxx in malora e ora sto cercando un'altra strada. Forse qualcosa avevate intuito, ma non ve l'ho mai esplicitata.
Comunque, quel libro era tra le cose che avevo deciso di portare: non so voi, ma io ho bisogno di oggetti materiali, fisici intorno a me per avere una sorta di contatto con la realtà (detto così pare che io sia una dissociata: bè, come negarlo:D). Ho bisogno di sapere che quel determinato oggetto che mi appartiene è lì, con me: che sia un libro, una foto, la mia pashmina preferita. Non sono -non più- un'accumulatrice folle, anzi, ma alcuni oggetti hanno un potere consolatorio. Nel libro 'La moglie che dorme' (pessima traduzione del titolo!) il protagonista parlava da solo e nominava gli oggetti che aveva intorno per riprendere contatto con la realtà: ecco, per me accade lo stesso. Poi quello si rivela un pazzo, ma questa è un'altra storia :)

Va be', mi sono persa in chiacchiere: ma voi decidete di cosa scrivere quando iniziate un post? Io no: vado a sentimento! So solo la ricetta di cui intendo parlare e quella di oggi è molto sfiziosa:



Da 'Cucinare bene' di Marzo.... 2012, incredibile!, più o meno fedelmente:

INGREDIENTI per circa 15 pancake di 8/10 cm:

4 albumi
200 ml latte
125 g farina
2 cucchiai di olio
1/2 cucchiaino di lievito (io uso quello per dolci di LIDL, che non è vanigliato e va quindi bene per tutto)
sale
aromi, per me: timo, origano ed erba cipollina


Formare una pastella con latte, farina e olio, unirvi il sale e gli aromi (io ho abbondato di aromi: che si nota dalle foto?). Montare gli albumi a neve ferma e unirli un po' per volta alla pastella, amalgamando bene ma senza smontare il tutto.
Intanto scaldare bene una padella antiaderente piuttosto larga (io ho usato quella per le piadine, dove ne entravano 3) e strofinarla con uno scottex leggermente unto, operazione che io ho ripetuto prima di ogni 'versamento'. Abbassare la fiamma, distribuire un mestolino di pastella e far cuocere due minuti per lato.





Suggerimento d'uso:

Scusate le pessime foto: ma di sera, con la luce artificiale e la mia attrezzatura da Paperino (o Paperoga?) non posso fare di meglio :)

Ma quel che conta è la sostanza e questi pancakes sono una vera scoperta: morbidissimi, leggeri, li finisci senza accorgertene! E poi si preparano davvero in fretta! In genere si ha il problema di smaltire gli albumi: io ora ho quello di smaltire i tuorli!
Da cosa mi avanzano questi albumi? Eh eh, lo saprete presto, vi dico solo che Paperino colpisce ancora!
Buon 25 Aprile: liberatevi da ogni pensiero spiacevole :)
Baci,
        Vale*

venerdì 20 aprile 2012

Polpette di lenticchie e semi di sesamo

Ed eccoci al week end! Avete progetti? Io domani avrei un matrimonio ma sono influenzata, raffreddata e con l'allergia a pieno regime! 90 anni e non sentirli :) Odio stare così: uscire è fuori discussione, stare a letto non mi piace, gli occhi mi bruciano perciò faccio fatica sia a stare al pc che a leggere, però qualcosa devo pur fare perciò eccomi qui!
Dopo tanto dolce ecco di nuovo un piatto salato: io l'ho mangiato come secondo, ma si presta bene anche come stuzzichino per un aperitivo. Stranamente non è preso dall'Artusi (ma tornerà presto!) ma da qualcosa di altrettanto datato: 'Cucina no problem', Novembre 2004:





INGREDIENTI:

250 g circa di lenticchie lessate
    4 cucchiai circa di pane grattato
   3/4 cucchiai di semi di sesamo
menta
prezzemolo
1 spicchietto d'aglio



Ho frullato le lenticchie con lo spicchio d'aglio, ho versato il composto in una ciotola ed ho unito le erbe aromatiche tritate (tritate troppo grossolanamente se guardate bene!), sale & pepe, 3 cucchiai di semi di sesamo ed ho iniziato ad amalgamare gli ingredienti, aggiungendo il pane grattato un po' per volta fino ad ottenere un composto omogeneo. Volendo si può unire un uovo, io ho preferito evitarlo.
Ho formato delle polpette che ho passato nei semi di sesamo, e le ho disposte su una teglia ricoperta di carta forno; le ho spruzzate d'olio e le ho infornate a 200°per 15 minuti, girandole a metà cottura.


 Oltre ad essere sfiziose, sono anche molto gustose: croccanti fuori, morbide ma asciutte dentro! Ovviamente si prestano ad essere accompagnate da qualche salsa, io mi sono limitata ad un po' di ketchup ma volendo ci si può sbizzarrire con alternative più sostanziose!

Adesso vado ad affaticare gli occhi con qualche lettura: ieri ho finito 'Kitchen', di Banana Yoshimoto. Era la prima volta che leggevo qualcosa di suo e mi ha appassionata molto: ha uno stile scorrevole e poi quel racconto sospeso fra realistico e fantastico mi ha coinvolta davvero. La sua delicatezza nel raccontare ha qualcosa di poetico; e dire che non mi incuriosiva affatto!
E a voi piace leggere? Cosa state leggendo?
Vi auguro buon week end!
Non vi bacio per non contagiarvi :D
                                                       Vale*

martedì 17 aprile 2012

Biscotti della salute

Grazie. Grazie delle parole di ieri, della vostra empatia, della vostra comprensione. Avevo bisogno di condividere il mio sfogo e voi l'avete raccolto, compreso e mi avete detto parole di grande sensibilità e conforto che mi hanno fatto davvero bene. Purtroppo certi giorni sono così.
Ma la mattina dopo ti svegli e decidi che devi ricominciare. Di nuovo. E ricomincio dalle origini, le mie e quelle della cucina, da quel libro che, a questo punto, ha un significato nuovo; la piccoletta di casa ha già strappato una pagina, ma zia Vale l'ha sistemata con lo scotch.



Da "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", di Pellegrino Artusi, n. 573

INGREDIENTI

350 g farina
100 g zucchero di canna
  50 g burro
    2 uova
  10 g cremore di tartaro
    5 g bicarbonato
odore di zucchero vanigliato
latte q. b. (per me 40 ml)
ovviamente ho aggiunto la buccia di limone: la uso ovunque!

Io ho seguito le indicazioni di Pellegrino: ho mescolato la farina setacciata e lo zucchero, ho formato una buca al cui interno ho versato gli altri ingredienti ed ho iniziato a lavorare, prima con la forchetta e poi a mano, fino ad ottenere un panetto, aggiungendo il latte fino ad ottenere un composto morbido: non occorre molto.
Ho pesato il panetto e l'ho diviso in due, formando due filoncini che ho sistemato sulla leccarda del forno imburrata: metteteli ben distanziati perché gonfiano tantissimo! Ho infornato a 170°, statico, per 25 minuti: devono dorare bene.
Il giorno appresso, tagliateli in forma di biscotti, di cui ne otterrete una trentina, e tostateli.
Artusi non me ne voglia: io ho fatto fettine di scarso mezzo cm e ne sono uscite una cinquantina. Ho infornato a 160° ventilato per 20 minuti e a metà cottura li ho rigirati.
Io consiglio di sistemarli su carta forno per tostarli, altrimenti colorano troppo.


Qui prima della tostatura:


Temevo che tagliarli sarebbe stato disastroso, ma mi sbagliavo: bravo Pellegrino! Ah, mia madre ha iniziato a mangiarli così ed effettivamente erano molto buoni, benchè morbidi.

E qui dopo il trattamento:





Sono dei biscotti d'altri tempi: i classici biscotti da inzuppo, quelli delle nonne o dei panifici per intenderci! E poi con questi biscotti non morirete mai o camperete gli anni di Mathusalem! E chi sono io per contraddire l'Artusi?

Se potessi ne offrirei un cestino a ciascuno di voi :)
Baci,
         Vale*



lunedì 16 aprile 2012

Bastoncelli croccanti



"Chiacchierando" recita il nome del mio blog, perché credevo che vi avrei scritto qualcosa di me. In realtà ho scoperto che ultimamente rappresenta una fatica enorme, per me, raccontarmi. Che sia dal vivo, che sia con l'amica di sempre o qui su un blog, per iscritto. E certi giorni meno che mai le parole riescono a prendere voce. Com'è successo qualche giorno fa, quando le domande che da 13 anni mi accompagnano sono risuonate più martellanti del solito. Non c'è bisogno che arrivi una certa data, perché certi pensieri hanno messo radici profonde, ma quando arriva qualcosa cambia sempre. E con l'aumentare degli anni la distanza anziché allungarsi, si accorcia. E tutti quei pensieri non riescono a prendere forma, finché non ti imbatti nelle parole di una 'sconosciuta', che senti talmente tue che le apri i tuoi pensieri ed il tuo cuore: grazie, perché la condivisione in un certo modo dà un senso anche al dolore.

Ricordo quando hai riportato questo libro a casa, forse regalo di qualcuno, non ricordo. Ha stazionato per qualche giorno sul tavolo della sala, poi è finito in libreria. Fino a qualche giorno fa, quando l'ho preso in mano ed ho pensato che non so se ti piacerebbe quello che preparo, o quello che sono.
Questi sono per te, Papà.



Da 'La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene',  di Pellegrino Artusi, n. 570

INGREDIENTI:

150 g farina 0 (io 00)
  60 g burro
  60 g zucchero a velo
    1 uovo
odore di buccia di limone grattata


Formate un pastone senza dimenarlo troppo, poi tiratelo sottile per ottenere due dozzine di bastoncelli della lunghezza di dieci centimetri.
Si possono accompagnare col the o col vino da bottiglia.

Effettivamente la preparazione è davvero così semplice: io ho impastato tutto insieme, steso e tagliato con la rotella della pasta e cotto in forno statico a 180° per 15 minuti, appena iniziano a dorarsi saranno pronti: lasciarli raffreddare così diventeranno croccanti!

Nel vino non li ho provati ma col tè si sposano benissimo! Sono i classici 'biscotti al burro', se vi piace il genere questi sono rapidissimi da preparare, la frolla non ha bisogno di riposo.

















sabato 14 aprile 2012

Torta Clara di Stefania: la recipe del mese

Eccomi di nuovo, appena ripresa da una due giorni di allergie che mi ha stesa! Fuori ci saranno 10 gradi ma io ho le allergie di stagione come se fosse una bellissima primavera!
Poco male, nel senso che ciondolare come uno zombie con il pacchetto dei Kleenex appresso pesa di meno se fuori c'è una pioggia incessante!
Ma pensiamo a qualcosa di buono, tipo questa torta preparata per il 'non-contest' di Flavia: questo mese la recipe-tionist è Stefania, del blog Cardamomo&co: un blog che non conoscevo e che ho studiato per giorni prima di decidermi! :) Stefania è intollerante al glutine e nel suo blog si trovano mille idee per piatti gluten free. Io ho amiche intolleranti al latte, alle uova, mia sorella e mio fratello sono allergici a tantissimi alimenti (quando dovevo ordinare la torta per il brindisi post-discussione di laurea, al telefono, il pasticcere è uscito pazzo: no fragole, no kiwi, no frutta secca.... secondo me avrà pensato ad uno scherzo telefonico!) e cerco sempre delle soluzioni alternative pensando a loro, ma non conosco al momento celiaci. Allora ho deciso di orientarmi verso un dolcetto, preparato però con ingredienti che avessi già a disposizione. Mi sono detta: se dovessi andare a cena da qualcuno intollerante al glutine, che dolce potrei portare? Questo! Si tratta di un dolce sofficissimo, in cui viene utilizzata la fecola!

Lei la chiama 'torta Clara' dedicandola ad un'amica, ma il nome ufficiale è: torta biscotto di Savoia!

INGREDIENTI:

4 uova
125 g zucchero
  65 g fecola
1 pizzico di sale
la mia piccola aggiunta: buccia grattugiata di un'arancia

Io ho leggermente modificato il procedimento (sempre ispirandomi ad una torta di Stefania, a questa) ed ho proceduto così:

ho separato tuorli ed albumi ed ho montato a neve ferma i bianchi con due cucchiai di zucchero prelevati dai 125 g.  Poi ho montato a lungo i tuorli con il rimanente zucchero e la buccia di arancia, ho aggiunto con una spatola la fecola setacciata e infine gli albumi. Ho riversato il composto in una teglia foderata di carta forno e ho sbagliato la dimensione :D ed ho infornato a 150° per 40 minuti.
Ho sbagliato la dimensione perché ho preso uno stampo tondo di 18 cm ed è venuta altissima , era splendida ma non ho tenuto conto del fatto che, essendo così alta, forse era meglio che cuocesse qualche minuto in più, perché quando l'ho tolta si è un po' abbassata! Ma il gusto non ne ha risentito: è una torta di una sofficità unica!! Il giorno dopo era praticamente finita! Allora l'ho rifatta, stavolta con uno stampo più grande e non si è suicidata, ma non ho testimonianze, perché mentre soccombevo alla primavera, la torta veniva consumata a mia insaputa :D



Ecco, qui si vede una manina che ha iniziato inzuppando il ciuccio nello zucchero a velo (comprato ma non contiene amidi) per poi finire con l'ingozzarsi la fettina tagliata: porcella come la sua zia :D Questa é davvero la torta più soffice che io abbia mai mangiato: vuoi per la fecola, vuoi per la lavorazione... ma è una piuma! Ecco perchè è durata mezza giornata :D

Grazie mille Stefania, perchè questa torta entra nella lista dei miei dolci da colazione, ed ha l'approvazione della bassetta bionda di casa mia!

Vi auguro un buon week end!
Baci,
        Vale*

Dimenticavo, con questa partecipo a


giovedì 12 aprile 2012

Biscottini buonissimi senza sensi di colpa

Buongiorno!
Come va? Avete rinfilato giacconi e cappotti? Io per principio una volta impostato lo stato 'primavera' non torno indietro: non ce la faccio a tornare agli indumenti pesanti che avevo già abbandonato. A dirla tutta, in un momento di euforia avevo anche già fatto il cambio di stagione!
 Che poi la primaverà in sé non mi entusiasma: la primavera porta con sé tutte le mie allergie, che mi daranno tregua solo a luglio inoltrato: una tragedia insomma! Però la primavera ha il suo fascino: il primo caldo, le giornate più lunghe, e poi i periodi di transizione mi sono sempre piaciuti, sembra sempre che stia per sopraggiungere qualche novità!
Con la Primavera però iniziamo anche a scoprirci :D ma a me non passa la voglia di dolce e questi biscottini senza burro e senza uova sono l'ideale per togliersi uno sfizio senza sensi di colpa :)




Da qui:

INGREDIENTI per circa 25 biscotti:

  • 200 g farina 00
  •   50 g fecola
  •   50 g olio di semi 
  •   80 g zucchero
  •   80 g latte
  •  1 cucchiaino di miele (la prossima volta proverò con il malto)
  • 8 g lievito
  • pizzico di sale
  • aromi: per me vaniglia e buccia di limone grattuggiata

L'impasto si lavora talmente bene che io non ho neanche sporcato l'impastatrice: ho messo gli ingredienti secchi in una ciotola (le farine le ho setacciate, ma io setaccio sempre, tutto!!), ho aggiunto l'olio, il miele ed ho iniziato ad impastare con una forchetta, poi ho aggiunto gradualmente il latte. Quando l'impasto diventa consistente l'ho finito a mano.
Ho steso una sfoglia di 7 mm (prossima volta 5 mm: erano enormi!) ed ho ricavato i biscotti, sistemati su una teglia con carta forno e cotti a 180° (statico) per circa 10 minuti: dovranno appena dorare!
Lasciarli raffreddare, dopodichè io c'ho fatto merenda :D Sono estremamente inzupposi, delicatissimi nel gusto (non nel senso di sciapi!) I miei avevano un buon gusto di limone: come piace a me! Restano molto morbidi, come piace a mia madre: insomma, una ricetta per non scontentare nessuno; anche la piccolina di casa li ha apprezzati molto!




 Sono diventati ufficialmente i miei biscotti da colazione!
Ora vado a fare da guardia alla piccoletta: sta giocando alla giardiniera... si salvi chi può!
Baci,
         Vale*

venerdì 6 aprile 2012

Brioches senza uova e senza latticini

Buongiorno!!
Nel post precedente ho visto che non sono l'unica sfaccendata :D e molte di voi non stanno impazzendo dietro colombe e affini: grazie, mi sento sollevata e in buona compagnia!
L'unico lievitato che mi ha accompagnato in questa settimana è questo:


Preso da qui:

INGREDIENTI per 20 cornetti di dimensioni miste:

500 g farina
100 g olio di semi di arachide
  70 g di malto d'orzo
  60 g zucchero semolato
mezzo cucchiaino di sale
buccia grattugiata di un limone
vaniglia (io uso lo zucchero lasciato in un barattolo con una stecca di vaniglia)
250 g circa di acqua
7 g di lievito

Far sciogliere il lievito (io avevo tempo e ne ho usato poco, ma volendo si può aumentare)  in metà acqua presa dai 250 g.
Inserire nell'impastatrice: farina, zucchero semolato, aromi e l'acqua con il lievito: far impastare qualche minuto, poi aggiungere l'olio e il malto, continuare ad impastare ancora e infine aggiungere il sale e l'altra acqua, versandone poca per volta: l'impasto non formerà una palla incordata, ma rimarrà piuttosto appiccicoso: va bene così!
Io per praticità l'ho rovesciato in una ciotola bassa (per controllare meglio la lievitazione, quella dell'impastatrice è troppo alta) e coperta con pellicola, quindi posto in forno appena scaldato: dovrà raddoppiare. A me ha impiegato 3 ore circa.
Riprendere l'impasto, io a questo punto l'ho pesato e diviso in 2: ho rovesciato ogni panetto sul piano leggermente infarinato e piegato in 4, portando gli angoli verso il centro, quindi rigirato e steso in una sfoglia di 0,5 cm, fatto dei cerchi (più o meno) e tagliato a spicchi: da un panetto ne ho ricavati 8, dall'altro 12,


Io ho farcito con la nutella: non vorrei che il troppo leggero mi facesse male :D
Sistemare i cornetti formati su una teglia coperta di carta forno, ricoprire con pellicola e lasciar raddoppiare (per me circa 1ora e 30). Diventeranno così:

Anzi, anche più belli, perché io a fare le forme sono un po' impedita :D
Spennellarli con acqua (o latte, se non avete problemi di intolleranze) e infornarli a 180°, in forno statico, per 15 minuti circa, o finché non diventeranno dorati. Appena sfornati:
E stamattina:


Sono ottimi! con la scusa che sono leggeri ne ho mangiati 3! Non avevo mai usato il malto, ma devo dire che conferisce un sapore molto particolare, anzi: la prossima volta aumenterò la dose! Io ieri sera li ho incellophanati per bene e si sono conservati bene, mi è bastato riscaldarli per un paio di minuti in un padellino antiaderente con coperchio. Penso anche che reggano bene il congelamento, così basterà lasciarli scongelare la notte in frigo e riscaldarli la mattina.
Io li ho farciti con la nutella perché qui gira sempre una bimba molto golosa ma la prossima volta ne lascerò metà vuoti, così da farcire a piacere al momento.
Ripeto: sono ottimi, e sono a prova di intolleranti! Io per fortuna non ho intolleranze alimentati (ma sono allergica a 1000 cose: fiori, gatti, profumi...) ma ho alcune amiche che lo sono e ogni volta fatico a trovare delle ricette gustose e appetibili: questa lo è!
Sono diventata un po' prolissa, eh? Perché non mi avete mai vista dal vivo: io non sto mai zitta!
Un'ultima cosa:
Vi auguro una Pasqua serena, allegra, da trascorrere esattamente come desiderate!
Baci,
        Vale*

lunedì 2 aprile 2012

Mousse ai tre cioccolati

Buongiorno!!!!
State armeggiando tutte con lievitini, bighe & co. per creare delle splendide colombe? Io no :D Decisamente non mi cimenterò nell'impresa! Sinceramente non so neanche se lo preparerò un dolce per pasqua...
Ma veniamo al dolce del week end: dei bicchierini buoni buoni buoni che avevo preparato già mesi fa, infatti se guardate bene riuscirete anche a trovare tracce di palline dell'albero! Non l'avevo mai postato perché non ero soddisfatta delle foto, allora ne ho scattate delle nuove, ma non sono soddisfatta ugualmente: non imparerò mai a fotografare il cibo, chiedo venia! Ma fidatevi: queste mousse sono di una bontà unica: cremose, paradossalmente leggere, infatti non contengono uova, zucchero!




Da qui:

INGREDIENTI per circa 15 bicchierini da 100 ml:

Mousse al cioccolato fondente
90 g cioccolato fondente al 74%
  2 g gelatina
90 g latte
125 g panna fresca

Mousse al cioccolato bianco
 120 g cioccolato bianco
     2 g gelatina
90 g latte
125 g panna fresca

Mousse al cioccolato al latte
110 g cioccolato al latte
    2 g gelatina
  90 g latte
125 g panna fresca



Per ogni mousse: sciogliere a bagnomaria il cioccolato. Scaldare il latte e sciogliervi la gelatina ammorbidita nell'acqua. Quando sia il latte che il  cioccolato sciolto avranno raggiunto 35°, versare il latte nel cioccolato, mescolare bene per amalgamare il tutto e unire la panna semi-montata. Per cercare di fare meno pasticci possibili, io ho versato il composto nella caraffa graduata con beccuccio ed ho versato nei bicchierini. Lasciar solidificare per circa 15 minuti in frigo e poi procedere con il secondo strato, quindi far rassodare altri 15 minuti in frigo e terminare con l'ultimo strato, procedendo allo stesso modo per ogni mousse.




Questa è la cucchiaiata del bicchierino che ho appena finito: diciamo che volevo dare una nota dolce a questo inizio di settimana :) Va bè, a pranzo mi limiterò a della frutta!

Questa mousse è la migliore che abbia mai mangiato, sa davvero di cioccolato ed è così cremosa! Io, servendola nei bicchierini, ho leggermente ridotto la dose di gelatina (ma se dovessi usarla per una torta la lascerei intera) e ho evitato la base di biscuit. 

Buona settimana!
baci,
       Vale*